Trasporto pubblico, migliorano i bilanci
pI problemi dell’Atac di Roma dominano la cronaca, ma nel frattempo nelle città i conti delle aziende del trasporto pubblico migliorano.
A metterli in fila è un’analisi curata da Asstra, Intesa Sanpaolo e Ifel sui bilanci delle 116 aziende di trasporto pubblico partecipate dalla Pa (prima di tutto, ovviamente, gli enti locali). Un dato più degli altri mostra l’evoluzione del settore: nel 2015 a chiudere in utile è stato l’81% delle aziende del settore, mentre nel 2011 lo stesso risultato era stato raggiunto solo dal 58% delle imprese e nei due anni precedenti i numeri erano ancora più bassi.
L’immagine del trasporto pubblico che emerge dalle tabelle del rapporto, però, è ancora quella di un settore ricco di opportunità non sfruttate. A migliorare i bilanci c’è il taglio dei costi operativi (-2,9% negli ultimi tre anni, anche grazie al raffreddamento dei prezzi del carburante registrato nel periodo considerato) e l’evoluzione del Fondo nazionale trasporti, che rimane ancora però lontano dalla stabilizzazione promessa. Nel 2016 il taglio da 74 milioni di euro è stato compensato in corso d’anno, mentre per il 2017 c’è in ballo la possibile riduzione da 65 milioni legata all’andamento dei con- sumi di carburante. Proprio per questa ragione gli operatori chiedono di arrivare a una stabilizzazione vera del fondoslegandolo dall’accisa e collegandolo, almeno a partire dal 2019, alla dinamica dell’inflazione.
Ma la “stabilizzazione” è attesa dal trasporto pubblico anche sul fronte delle regole, dopo la caduta a un passo dal traguardo vissuta dalla riforma del settore a causa della sentenza costituzionale che ha bocciato le procedure della legge Madia. Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio nei giorni scorsi ha rinnovato l’impegno del governo a riprendere in mano le misure: «Apprezziamo l’impegno e siamo pronti a sostenerlo - ha spiegato Massimo Roncucci, presidente di Asstra - e aspettiamo di valutare il percorso concreto».