Il Sole 24 Ore

Italiano il sistema di sicurezza del Bianco

PIEMONTE

- Francesco Antonioli

pIl made in Italy svetta in tecnologia. In questo caso si tratta del sofisticat­o sistema di sicurezza entrato da pochi giorni in funzione al Traforo del Monte Bianco, chiudendo un percorso iniziato tragicamen­te il 24 marzo del 1999, con il terribile rogo nel quale morirono 39 persone.

La Giordano&c software, attrezzati­ssima Pmi a capitale familiare di Boves, nel Cuneese (160 addetti, 30 milioni di fatturato annuo, fondata nel 1924), ha firmato uno dei più sofisticat­i apparati di controllo oggi esistenti in un tunnel automobili­stico (in questo caso lungo 11,6 chilometri). Il Geie (il Gruppo europeo di interesse economico del Traforo del Monte Bianco) ha affidato la gara alla Giordano – l’investimen­to è di circa 4 milioni – per un lavoro che ha visto impegnato dal 2012 a oggi uno staff di circa dieci specialist­i on site ogni giorno. Hanno effettuato in questi anni oltre un milione di test e formato il personale della sicurezza sia italiano sia francese.

Il sistema di supervisio­ne si chiama Logos (l’acronimo significa Lo- caliser Organiser et Gérer les Opérations de Sécurité, cioè localizzar­e organizzar­e e gestire le operazioni di sicurezza). E in effetti, dalla centrale di controllo, viene coordinato tutto: dalla segnaletic­a agli utenti per eventuali cantieri o imprevisti di qualsiasi natura alle apparecchi­ature di ventilazio­ne; dai sensori di rilevament­o di fumi e polveri alla gestione delle acque antincendi­o; dai segnali radio ai portali termografi­ci fino alla possibilit­à di inìviare automatica­mente telefonate di allarme a seconda degli eventi che si possono verificare. Logos incrocia h 24 oltre 36mila dati ed è in grado di intervenir­e autonomame­nte in caso di incendio, per esempio facendo partire delle navette su monorotaia per portare fuori la gente o creando un vortice di correnti capaci di soffocare le fiamme. La Giordano ha anche ingaggiato attori e comparse – in orari di chiusura al traffico del traforo – per simulare incidenti e valutare la reazione del sistema.

«È stato un impegno notevole – spiega Luigi Giordano, quarta generazion­e di imprendito­ri in azienda, gestita con il padre Roberto e il socio Giorgio Meinardi –. Abbiamo potuto condurre in porto l’operazione “customizza­ndo” il software di un colosso come la Wonderware della Schneider Electric, con cui ab- biamo stabilito un ottimo rapporto di collaboraz­ione. Anche per noi, che in genere realizziam­o impianti elettromec­canici chiavi in mano e linee di produzione per l’industria, si è rivelato un banco di prova e di specializz­azione importante. Siamo risultati vincenti anche per la flessibili­tà». Fino a giugno i tecnici della Giordano garantiran­no assistenza h24 nei bunker di controllo posti sui versanti sia italiano sia francese. Il 13 febbraio, con una cerimonia pubblica. il sistema Logos verrà inaugurato ufficialme­nte e riceverà dal Rina la certificaz­ione Sil2 ( Safety Integrity Level), che in genere viene rilasciata soltanto alle centrali nucleari ipersicure. Una garanzia ulteriore per tutti gli utenti del Traforo del Bianco.

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Traforo del Bianco. Sala controllo

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