Il burden sharing «soft» sarà automatico fino al 1° gennaio 2016: c’è il via libera della Ue
Il governo d’intesa con la Ue: «misselling» automatico fino all’entrata in vigore del bail in
pNuove azioni con uno sconto del 25% per lo Stato che garantirà la ricapitalizzazione precauzionale delle banche in crisi. Uno spartiacque ben definito, tracciato dall’entrata in vigore del bail in il 1° gennaio 2016, tra i risparmiatori delle banche ricapitalizzate che potranno ottenere il ristoro pieno delle obbligazioni trasformate in azioni e chi al contrario subirà una perdita. Mentre sull’avvio anche in Italia di un piano nazionale di educazione finanziaria dovrebbe arrivare il sostegno economico del ministero dell’Economia. Sono alcune delle principali novità che il Governo e il relatore Mauro Marino (Pd) puntano a introdurre con un pacchetto di emendamenti al decreto “salva risparmio” all’esame della commissione Finanze del Senato e di cui si attende ora, salvo ripensamenti, il deposito a Palazzo Madama. Intanto in serata la Commissione ha approvato l’emendamento del relatore sui limiti alla retribuzione complessiva dei membri dei Cda e dell’alta diri- genza delle banche in salvataggio.
Lo sconto del 25%, individuato d’intesa conla Dg Con correnza della Ue, consente da un lato di garantire glieffettidel burdensharing perivecchi azionisti che, con la ricapitalizzazione, si vedono diluito il valore del titolo, dall’altro di riconoscere un vantaggio ai sottoscrittori di obbligazioni subordinate ai quali viene ri- conosciuta la conversione in nuove azioni sulla base del valore del titolo al momento della sottoscrizione.
I confini del misselling, ossia il riconoscimento ai sottoscrittori retail di aver acquistato le azioni subordinate della banca entrata in un’operazione di salvataggio senza avere i requisiti per comprenderne l’effettiva rischiosità, sono definiti poi fissando al 1° gennaio 2016 la data entro cui sono stati effettuati gli acquisti. Dopo quella data i presupposti del misselling vengono meno.
Altra novità introdotta con gli emendamenti del Governo è il criterio con cui viene definito il prezzo delle nuove azioni per l’aumento di capitale. Una modalità che cambia a seconda che la banca sia quotata o meno. Si terrà conto anche di eventuali sospensioni dei titoli quotati, come nel caso di Mps. L’intento, spiegala relazione tecnica, è di evitare« sopravvalutazioni della consistenza patrimoniale» degli istituti. Nel testo si precisa quindi che in caso di banche non quotate il valore vada calcolato non solo in base «alla consistenza patrimoniale» ma anche alle prospettive reddituali, e che vengano computati anche gli effetti di eventuali operazioni straordinarie e del piano di ristrutturazione. Per le quotate, invece, in caso di sospensione superiore a 15 giorni il valore delle azioni sarà «il minore» tra il prezzo medio degli ultimi 30 giorni di quotazione e quello determinato coni criteri delle non quotate. Il prezzo definito sarà a sconto del 15% (nel testo del Dl ora è il 10%) rispetto al prezzo delle vecchie azioni per gli obbligazionisti subordinati e, come detto, del 25% per lo Stato. Il burden sharing, secondo questo schema, si determina dunque con la diluizione dei vecchi azionisti e con il riconoscimento di titoli azionari in concambio rispetto alle vecchie obbligazioni subordinate, passaggio quest’ultimo che determina un maggiore rischi operi sottoscrittori.
Ai due emendamenti in arrivo e su cui si attende il via libera di Palazzo Chigi si aggiungono a una serie di modifiche che potrebbero essere apportare al decreto legge con cui il relatore e presidente della commissione Finanze, Mauro Marino e il Governo rivedono alcune proposte formulate dalla maggioranza e dall’opposizione. Tra queste una norma (approvata in serata) secondo cui il ministero dell’Economia dovrà presentare in Parlamento una relazione semestrale sugli interventi di salvataggio effettuati. Mentre è attesa per oggi la norma-quadro per avviare una strategia nazionale sull’educazione finanziaria sia per i ragazzi delle scuole sia per gli adulti che, su spinta dello stesso Marino, riassume le differenti posizioni fin qui espresse e soprattutto ha trovato la copertura finanziaria dell’Economia. In arrivo anche la possibile proroga di 12 mesi per la trasformazione delle banche popolari in spa, la possibilità anche per gli istituti di credito cooperativo di poter utilizzare le Dta (Defered tax asset), il controllo del Parlamento sugli interventi statali nelle ricapitalizzazioni precauzionali e le modalità di pubblicazione della lista dei debitori.
Buone notizie in arrivo anche per gli obbligazionisti azzerati a seguito delle risoluzioni delle quattro banche regionali. Il Governo intende riaprire i termini per concedere anche agli obbligazionisti che hanno ricevuto in donazione da parenti in vita, la possibilità di accedere al rimborso forfettario. Finora, invece, ai bondholder azzerati «era stata preclusa la possibilità di accedere al rimborso forfettario dell’80% in caso di cessione inter vivos tra parenti», come ha segnalato il Comitato risparmiatori azzerati sentito nel pomeriggio dalla commissione. Sul fronte degli arbitrati, infine, sembra aprirsi la possibilità di rivolgersi, in alternativa all’Anac, all’Arbitro finanziario della Consob.
LO SCONTO Il fattore di sconto per lo Stato che interviene nelle ricapitalizzazioni precauzionali sale dal 10 al 25 per cento