Serravalle, 80 milioni per Milano
LOMBARDIA
pOggi il consiglio d’amministrazione dell’autostrada Serravalle esaminerà il diritto di recesso del Comune di Milano, che vuole finalmente liberarsi del suo 18,6 percento. Quota per cui Palazzo Marino punte- rebbe a mettere in bilancio almeno 100 milioni, da investire nel piano periferie, come più volte dichiarato dal sindaco Giuseppe Sala, ma che verosimilmente il cda della società autostradale valuterà inferiore di almeno 20 milioni rispetto alle aspettative dell’amministrazione comunale.
Considerando che il valore patrimoniale della Serravalle si aggira intorno ai 420 milioni, la proposta che dovrebbe venir fuori dal cda è di circa 80 milioni. Poi saranno anche la società dei revisori dei conti e il collegio sindacale a dare un parere.
Il diritto di recesso del Comune di Milano è stato fatto valere dalla precedente amministrazione, guidata da Giuliano Pisapia, poi è stato rilanciato sin dalla campagna elettorale dal sindaco Sala, che ha sottolineato come questa operazione favorirà gli investimenti nelle aree più disagiate della città. Da mesi c’è quindi un tira e molla con Serravalle, che evidentemente deve liquidare una cifra non di poco conto per le sue casse, considerando gli investimenti da affrontare (soprattutto la realizzazione della Pedemontana).
La Serravalle peraltro non deve liquidare solo Milano, ma anche altri soci pubblici che intendono uscire dall’azionariato, come la provincia di Pavia. Quest’ultima ha fatto fare una propria valutazione: 2 euro ad azione. Palazzo Marino ha 33,8 milioni di azioni, e in base a questa stima potrebbe ricavare 67 milioni. Avendo però una quota di maggior peso rispetto agli al- tri enti locali, si può ipotizzare che la cifra potrebbe aggirarsi intorno agli 80 milioni. Inoltre, proprio in considerazione degli impegni che la società autostradale dovrà affrontare, l’ipotesi più probabile è che il denaro venga spalmato in 5 anni, per circa 15-16 milioni all’anno.
Se il Comune vorrà ottenere qualcosa in più, la partita si fa più ampia, e riguarda più la politica che la finanza. Considerando che Palazzo Marino e Regione Lombardia hanno varie partite da giocare insieme, potrebbero trovare un accordo di altro tipo (ad esempio su un altro tavolo, intanto, il Pirellone e il Comune cercano un modo per integrare la gestione delle case popolari di Milano e provincia, attualmente divise tra la partecipata comunale Metropolitana milanese e la regionale Aler).
La cessione delle quote comunali potrebbe essere decisa già alla fine di febbraio. La Serravalle dunque si prepara a passare definitivamente nelle mani del Pirellone, dopo il precedente controllo della ex Provincia di Milano (e dopo lunghe vicessitudini, tra cui quelle giudiziarie).
L’IPOTESI DI LIQUIDAZIONE Il consiglio d’amministrazione punta a liquidare il Comune con 20 milioni in meno rispetto alle attese della giunta guidata da Sala