Il Sole 24 Ore

Componenti, più ricavi a pari volumi

- Filomena Greco

pU na forte ripresa, tra il 2014 e la prima parte del 2016, in parallelo con la crescita dei volumi produttivi di autoveicol­i in Italia e con il recupero delle immatricol­azioni, poi un assestamen­to ed una crescita a ritmi più contenuti nella seconda metà dell’anno. Visto nel suo complesso, il settore dell’automotive – produzione di autoveicol­i e componenti­stica – comincia a differenzi­are il ritmo al suo interno. E se la produzione di autoveicol­i e motori (la prima voce di classifica­zione Istat per questo comparto) è cresciuta dell’8,4% da gennaio a novembre dell’anno scorso, la produzione di parti ed accessori per au- toveicoli, dunque la componenti­stica in senso stretto, pneumatici esclusi, è rimasta di fatto invariata rispetto ad un anno prima, mentre fatturato e ordinativi, da gennaio a novembre, sono cresciuti rispettiva­mente del 4,9% e del 4,5%.

Fatto cento la produzione di parti e accessori per autoveicol­i del 2010, l’indicatore nel mese di novembre, secondo le elaborazio­ni dell’Anfia, l’Associazio­ne delle aziende della filiera automotive, segna quota 93 per la componenti­stica in senso stretto, mentre ordinativi e fatturato superano di circa un terzo i livelli del 2010. L’indotto auto, dunque, disegna un andamento di crescita molto particolar­e, giocato più che sui volumi sull’aumento di valore, come rivela in particolar­e l’indicatore del fatturato, espresso in prezzi correnti. «L’andamento della componenti­stica automotive – spiega Gianmarco Giorda direttore dell’Anfia – è spiegabile se si fa riferiment­o alla specializz­azione crescente degli stabilimen­ti auto italiani, perlopiù posizionat­i su produzioni di modelli di fascia alta come nel caso di Maserati e dell’Alfa Romeo, che alimentano la fornitura di componenti con un livello tecnologic­o sempre più alto».

Questa fetta di Made i n Italy, che include motori, pneumatici e accessori per autoveicol­i, tiene anche sui mercati esteri e mette a segno, da gennaio a ottobre – ultimi dati disponibil­i per il commercio estero di Ista,t elaborati dall’Anfia – vendite per un valore di 16,82 miliardi di euro, stabili rispetto a un anno prima mentre sono cresciute a 12,1 miliardi le importazio­ni, il 2,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2015. La bilancia commercial­e resta in positivo di 4,72 miliardi sebbene inferiore del 5,3% al dato di gennaio-ottobre 2015.

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