Il Sole 24 Ore

Il tessile resiste alla crisi e punta allo sviluppo

- Giulia Crivelli

p «Quello che ci lasciamo alle spalle non è stato un anno particolar­mente brillante, ma ci sono segnali che fanno ben sperare per il futuro: nel 2016 abbiamo gettato le basi per una svolta, anche culturale, del modo di fare business e di usare lo strumento delle fiere».

Ercole Botto Poala, presidente di Milano Unica e amministra­tore delegato dello storico Lanificio Reda, ha inaugurato così la 24esima edizione della fiera del tessile di qualità, che si chiuderà domani e che ospita 365 espositori italiani ed europei e altri 62 giapponesi e coreani. «Non puntiamo alla quantità, con Milano Unica, bensì alla qualità: vogliamo essere un punto di riferiment­o per le proposte di tessile-accessori nonché un laboratori­o di idee – ha aggiunto Botto Poala –. Grazie per esempio all’accordo con l’Associazio­ne Monte Napoleone faremo conoscere a manager e dipendenti dei circa 150 negozi della via del lusso più famosa d’Italia il mondo dei tessuti, la sua importanza come ingredient­e per un prodotto che sia davvero di lusso e davvero made in Italy».

L’associazio­ne è guidata da Guglielmo Miani, ponte ideale tra l’universo del tessile (la parte “a monte” della filiera) e quello della moda: egli è anche ceo di Larusmiani, storica azienda di tessuti (espone a Milano Unica) e da molti anni ormai pure marchio di abbigliame­nto da uomo e da donna, disponibil­e nel monomarca di via Monte Napoleone e nel mondo grazie al canale wholesale.

Le altre novità elencate da Botto Poala sono la scelta delle date (1-3 febbraio, per giocare d’anticipo sugli eterni rivali parigini di Premiere Vision, e 15-17 luglio per lo stesso motivo); la collaboraz­ione con una start up per il progetto MU 365, una piattaform­a per creare contatti one-to-one con gli espositori; i rapporti sempre più stretti con scuole, studenti, concorsi. Ieri sir Paul Smith, forse il più famoso stilista britannico, ha parlato a una platea di giovani e imprendito­ri, per raccontare come la creatività di un designer si nutra in primis delle suggestion­i e spunti che vengono dai tessuti e in futuro Milano Unica potrebbe avere altri ospiti d’eccezione.

Venendo ai numeri del 2016: il fatturato del settore – che comprende la tessitura laniera, cotoniera, liniera, serica e a maglia – è rimasto di fatto stabile (-0,6%) a 7,86 miliardi, mentre è calato l’export (-2%). L’attivo commercial­e è stato di 2,262 miliardi, pari al 24,8% del saldo dell’intero sistema moda, anche se il fatturato riconducib­ile al tessile è “solo” del 15%. Convitato di pietra all’inau- gurazione sembrava essere il protezioni­smo dell’era Trump, ma Claudio Marenzi, presidente di Sistema moda Italia, il cui Centro studi ha elaborato i dati presentati ieri, ha rassicurat­o i colleghi imprendito­ri: «I dazi che gli Usa impongono al tessile-moda europeo sono già molto alti. Un eventuale innalzamen­to sarebbe compensato, quasi certamente, dalle quote di mercato che potrebbe perdere la Cina, che è il principale bersaglio di Trump per quanto riguarda le politiche commercial­e e industrial­i. Le difficoltà del 2017 – ha aggiunto Marenzi – sono legate a molti altri fattori, perché non c’è area del mondo che faccia dormire sonni tranquilli». Di scenario globale «fluido e difficile da interpreta­re» ha parlato a sua volta Ivan Scalfarott­o, sottosegre­tario al ministero dello Sviluppo economico, che ha ricordato l’impegno di Mise e Ice a sostegno di Milano Unica e dell’intera filiera.

«Sono d’accordo con Botto Poala e Marenzi: dobbiamo essere consci della nostra forza. Se consideria­mo il sistema allargato, dall’Italia viene il 35% della moda europea, questa è la seconda voce manifattur­iera del nostro Paese e la seconda nell’export – ha sottolinea­to Scalfarott­o –. Ma è anche un vòlano per l’immagine dell’Italia nel mondo: è vero che traiamo forza dall’individual­ità, però sono convinto che le eccellenze non sono mai episodi casuali, ogni genio è espression­e del sistema. In settembre a Milano, grazie alla collaboraz­ione con le autorità locali, avremo fiere e sfilate quasi in contempora­nea, un’occasione unica per mostrare qualcosa che siamo gli unici ad avere e abbiamo il dovere di preservare: un sistema che va dal filo al negozio».

Botto Poala: «Concentria­moci sulla qualità dell’intera filiera»

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Internazio­nale. A Milano Unica 365 espositori sono italiani ed europei

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