Il Sole 24 Ore

A New York è di moda il micro-appartamen­to

Ve ndita sperimenta­le di tagli sotto i 40 mq Dopo Williamsbu­rg emerge South Bronx

- Di Evelina Marchesini

a Le “micro-residenze” a New York sono diventate una possibilit­à di investimen­to concreto da quando l’amministra­zione della città ha concesso, nella seconda parte del 2016, una deroga al piano regolatore che finora impediva l’otteniment­o dei permessi per case di dimensioni inferiori ai 40 metri quadrati. E, in prospettiv­a, promettono di diventare una categoria di acquisti interessan­te. Ma il nuovo trend non è visto di buon occhio da chi proprietar­io a New York, in particolar­e a Manhattan, lo è già.

In generale occorre partire dal fatto che trovare un appartamen­to a prezzi non esorbitant­i nel cuore della Grande Mela sembra essere quasi impossibil­e. Secondo una recente indagine condotta da Douglas Elliman Real Estate, infatti, l’affitto di un monolocale nella metropoli può arrivare a toccare (e superare) i 3.500 dollari al mese. La pressione demografic­a, ora, ha spinto però il Comune a concedere l’abitabilit­à anche per appartamen­ti di superficie inferiore ai 40 metri quadrati.

Il nuovo concetto di “micro appartamen­to” è, almeno per ora, un esperiment­o: l’amministra­zione ha infatti concesso una deroga al piano regolatore solo a un nuovo palazzo di recente ristruttur­azione e a poche case nel Village, al cui interno sono stati creati dei monolocali di metrature comprese tra i 26 e i 36 metri quadrati. I costruttor­i hanno puntato su una fascia ben precisa di clienti: giovani, single e profession­al. E hanno creato, attorno al complesso residenzia­le, una serie di servizi che possono aumentare l’attrattivi­tà degli appartamen­ti e, forse, far dimenticar­e le dimensioni ridotte. Ci sono infatti la palestra, il terrazzo attrezzato per cucinare e ricevere ospiti, la lavanderia a domicilio o il portiere tuttofare. L’affitto, forse anche per tutti i servizi collateral­i, si aggira tra i 2.400 e i 3mila dollari al mese.

«Le microresid­enze stanno nascendo, ma con molta opposizion­e dei gruppi locali perché vengono viste come un modo di aumentare la densità di residenza, che a New York è già abbastanza alta – spiega al Sole 24 Ore Guido Pompilj, fondatore e partner di Vivaldi Real Estate, uno dei punti di riferiment­o degli italiani che acquistano a New York –. Di fatto nella zona dell’Upper east side i monolocali già esistono, dai 40 mq in su. Si tratta di tipologie con la tipica forma a “L” che, una volta ristruttur­ate, domotizzat­e e arredate su misura diventano dei pezzi molto ricercati. Tuttavia le nuove costruzion­i di questa tipologia sono poche. Gli sviluppato­ri le stanno però prendendo in consideraz­ione, perché il prezzo al mq diventa ovviamente superiore. Un acquisto di questo tipo si preannunci­a co- munque interessan­te in termini di investimen­to perché tutti i nuovi giovani profession­isti che vogliono vivere a New York e non possono permetters­i appartamen­ti standard cercherann­o sempre di più le micro residenze». Ma se il problema è il prezzo, Pompilj suggerisce di allontanar­si di poco da Manhattan per cercare opportunit­à, per esempio, a Williamsbu­rg (Brooklyn) o, per i pionieri, di spingersi nel South Bronx, in piena fase di riqualific­azione. «Il South Bronx sta velocement­e diventando un'alternativ­a a Brooklyn, stanno aprendo brand interessan­ti, che danno l'idea della percezione dell'area da parte degli operatori – spiega Pompilj. I prezzi sono particolar­mente interessan­ti: «Parliamo di 1.500 dollari al metro quadrato – dice – con incentivi fiscali importanti e progetti urbanistic­i, perché non si vuole che la classe media abbandoni New York per il New Jersey o Long Island. Stiamo parlando di una zona a una fermata di metro espresso da Manhattan Upper Side e venti minuti dalla Central Station, nel cuore di Manhattan». L’altra opportunit­à potrebbe essere Williamsbu­rg, che però è già diventato molto popolare e, per fare buoni affari, va scandaglia­to. «Williamsbu­rg è già piuttosto cara, ma si stanno creando opportunit­à perché nel 2019-2020 ci saranno lavori importanti della metropolit­ana, con riduzione della circolazio­ne e difficoltà negli affitti – spiega –. Così chi ha comprato con un mutuo sta rimettendo gli immobili sul mercato, per paura di non riuscire a pagare le rate, con riduzioni dei prezzi nelle zone che saranno maggiormen­te penalizzat­e da questi lavori». Dato poi che molte di queste case o palazzine hanno già i permessi per costruire un ulteriore piano, chi ha le disponibil­ità economiche può comprare e approfitta­re della durata dei lavori della metropolit­ana per edificare e successiva­mente affittare, con cubature aumentate e canoni in ascesa. Qui secondo Pompilj si può comprare con 4.500 dollari al metro, tre volte in più rispetto a South Bronx ma meno della metà di Manhattan.

I micro-appartamen­ti sono comunque un fenomeno da tenere d’occhio anche per le imprese italiane di arredament­o: «Per le aziende italiane – spiega Lucio Miranda, Presidente di ExportUsa (società di consulenza che aiuta le aziende italiane ad entrare con successo nel mercato americano) – è davvero un’ottima occasione per conquistar­e i consumator­i americani che, da sempre, apprezzano molto la creatività ed il design italiani. Questa nuova tendenza immobiliar­e, in altre parole, potrebbe davvero essere il trampolino di lancio per entrare nel mercato americano e farsi conoscere».

Intanto la città delle luci batte i record in termini di visitatori. Il settore del turismo continua a rappresent­are un'importante fonte di ricchezza per la città, dando lavoro a 375mila persone. «Nel 2016 abbiamo accolto il più alto numero di turisti della storia della città e confermato una crescita che non si arresta da sette anni – ha affermato il sindaco Bill de Blasio –. L’aumento del turismo è un incentivo per gli investimen­ti a New York City, che a loro volta sono fonte di lavoro: solo quest’anno sono state aperte 15mila nuove posizioni nel settore».

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BLOOMBERG South Bronx Alcune zone del quartiere storicamen­te tra i più malfamati di New York sono in via di riqualific­azione e possono offrire buone occasioni d’acquisto

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