Il Sole 24 Ore

Lvmh diventa socio di Marcolin

Il gruppo sottoscr ive un aumento di capitale da 21,9 milioni

- Monica D’Ascenzo

pLvmh punta su Marcolin. Che la rivoluzion­e nel mondo dell’occhialeri­a non fosse finita si era intuito. Ieri è stato fissato un nuovo tassello nel risiko del settore. Il colosso del lusso francese è uscito allo scoperto e entra nel capitale della società italiana attraverso una ricapitali­zzazione da 21,9 milioni di euro. Non solo. Lvmh e Marcolin danno vita a una joint venture nell’occhialeri­a dedicata ai brand del gruppo d’Oltralpe, a partire da Céline nel 2018.

Il gruppo italiano, controllat­o dal private equity Pai Partners e guidato dall’amministra­tore delegato Giovanni Zoppas, ha annunciato una serie di operazioni di rifinanzia­mento e di ricapitali­zzazione. A partire dall’aumento di capitale che vedrà il colosso francese Lvmh entrare come azionista. Continua, quindi, il riassetto dell’industria dell’occhialeri­a a livello globale la decisione di Lvmh di provvedere in proprio e non più attraverso la cessione delle licenze alla produzione di occhiali con i propri marchi. L’altro grande gruppo del lusso francese, Kering, aveva deciso qualche anno fa di creare al proprio interno una vera epropria divisione. Scelte che hanno l’obiettivo di riportare alla casa madre i margini alti che il mercato dell’occhialeri­a offre.

Nel caso Lvmh-Marcolin, la società società di nuova costituzio­ne vedrà come primo azionista il gruppo francese con il 51% del capitale, mentre il restante 49% sarà in capo al gruppo italiano. Quest’ultima stima di investire nella jv tra i 20 e i 25 milioni di euro nel corso dei prossimi 5 anni. Di questi l’impegno finanziari­o per il 2017 dovrebbe essere pari a 7 milioni di euro.

Sul fronte delle licenze, il primo brand a migrare verso il portafogli­o della nuova jv sarà Céline a partire dal 2018. L’obiettivo dichiarato dell’operazione è quello che la nuova società diventi «il partner preferenzi­ale di Lvmh nel business dell’occhialeri­a». Questo naturalmen­te avrà delle ricadute per le società che al momento detengono la lice

nza di brand targati Lvmh. Tanto che ieri Safilo, che detiene le licenze di Dior, Marc Jacobs e Givenchy, ha ceduto in Borsa il 7,5%, mentre Luxottica ha segnato un -2%.

Il rifinanzia­mento

Il cda di Marcolin ha appro- vato il rifinanzia­mento del debito della società attraverso l’emissione di un senior secured non convertibl­e bond per un ammount complessiv­o di 250 milioni di euro, con scadenza 2023. Fondi aggiuntivi di rifinanzia­mento arriverann­o da un senior revolving credit facility di altri 40 milioni.

Intanto, il giorno precedente, Moody’s ha confermato il rating B2 su Marcolin, alzando l’outlook del gruppo di occhialeri­a italiano da negativo a stabile. «La stabilizza­zione dell’outlook sul rating di Marcolin riflette gli attesi migliorame­nti della generazion­e di cash flow da parte della società e della leva finanziari­a, così come gli accordi strategici con il gruppo francese del lusso Lvmh, che consideria­mo positivi per il credito», ha spiegato Lorenzo Re di Moody’s, aggiungend­o: «Il rifinanzia­mento proposto, una volta completato, rafforzerà la liquidità di Marcolin e ridurrà i costi di funding».

NEL DETTAGLIO La società, guidata da Giovanni Zoppas, procederà con un rifinanzia­mento da 250 milioni attraverso l’emissione di un bond

I risultati di Marcolin

Marcolin, nel comunicato dell’operazione, precisa che i risultati, in termini di ricavi e Ebitda adjusted, per i primi undici mesi del 2016 sono stimati in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente con un «marginale incrmento dei ricavi (anche se a un tasso inferiore rispetto ai primi nove mesi del 2016 comparati con l’anno precedente)». L’Ebitda adjusted, invece, è previsto stabile («flat»). Nel dttaglio le vendite sono cresciute sul mercato italiano e in Europa, bilanciand­o in questo modo le flessioni in America ed Asia.

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