Il Sole 24 Ore

Intesa verso il target dividendi, poi valuterà il dossier Leone

- di Alessandro Graziani

Alla vigilia del consiglio di amministra­zione di Intesa Sanpaolo per l’approvazio­ne dei risultati del 2016, il chief executive officer Carlo Messina e il suo team di stretti colla- boratori continuano l’esame del dossier Generali. Il complesso lavoro di messa a punto del progetto, che trasformer­ebbe la banca in un colosso dell’asset management, è an- cora in corso e l’esito non è scontato.

Pare certo però - da quanto trapela dal cantiere dei lavori in corso fra gli advisor Ubs, Mc Kinsey e studio Pedersoli - che nessun annuncio ar- riverà domani quando il cda di Intesa Sanpaolo presieduto da Gian Maria Gros-Pietro si limiterà ad approvare i conti dell’esercizio 2016.

L’evento più atteso dagli investitor­i sarà la conference call in cui venerdì pomeriggio il ceo Carlo Messina risponderà agli analisti, dando inevitabil­mente indicazion­i anche sul caso Generali e sull’ipotesi di dare vita a un’aggregazio­ne che crei un competitor di dimensioni globali nel settore del risparmio. Quanto globale è tutto da vedere, anche se il nuovo piano triennale di Generali già aveva ristretto le prospettiv­e d’interesse a a 6-9 mercati nazionali dai 15 attuali.

Le modalità dell’eventuale deal sono «ancora oggetto di valutazion­i», si sottolinea­va ieri nello staff di Messina, ma l’ipotesi prevalente secondo gli analisti è quella di un’offerta pubblica di scambio azionario, forse con una componente cash. Le valutazion­i di mercato delle due aziende sono quindi rilevanti ai sensi dell’Ops e in questo senso possono risultare decisivi i risultati di bilancio 2016 che Intesa e Generali si apprestano ad annunciare.

Domani sarà la volta di Intesa Sanpaolo che, secondo il piano d’impresa, ha previsto maxi-utili e un monte dividendi di tre miliardi. Malgrado le svalutazio­ni di crediti aggiuntivi e imprevedib­ili a inizio piano (a partire da Alitalia) e gli oneri di sistema (fondo di risoluzion­e e fondo Atlante), ieri sera tra i collaborat­ori e advisor di Messina c’era grande fiducia di centrare anche per quest’anno il target di dividendo annunciato agli investitor­i. Domani si alzerà il velo definitivo sui conti e si saprà se davvero Intesa avrà colto un target ambizioso, che fino a poche settimane fa pareva in bilico anche per le discutibil­i richieste prudenzial­i della Vigilanza Bce all’intero sistema bancario italiano.

Per poter ragionare compiutame­nte sui valori di un’Ops possibile, il mercato avrebbe bisogno di conoscere in tempi rapidi anche i conti delle Generali. Ma giustament­e la compagnia, possibile target di Intesa, procede secondo il proprio calendario finanziari­o che prevede i conti a metà marzo. Anche per le Generali non mancano i dossier che possono portare a svalutazio­ni contabili impreviste, da Mps ad Alitalia. L’uomo che aveva in mano le redini del bilancio di Generali, il direttore generale e cfo Alberto Minali, è stato licenziato il giorno dopo l’annuncio dell’interesse di Intesa per il colosso assicurati­vo italiano. Fatto che ha suscitato più di una perplessit­à anche dentro Intesa Sanpaolo. Pure per Trieste si profila un esame della qualità e sostenibil­ità dei conti da parte del mercato.

I CONTI DI TRIESTE L’uscita del dg Minali che avrebbe dovuto validare i risultati del bilancio 2016 I nodi di Mps e Alitalia

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