Volkswagen, accordo da 1,1 miliardi per i diesel 3 litri negli Usa
Anche Bosch accetta di pagare indennizzi per 327 milioni
Volkswagen e Bosch hanno raggiunto un accordo con le autorità statunitensi per chiudere i contenziosi sui motori diesel truccati per aggirare le norme sulle emissioni i nquinanti. Il patteggiamento raggiunto da Volkswagen con la Federal Trade Commission e circa 78mila automobilisti riguarda alcuni modelli diesel con motori 3 litri dei marchi Volkswagen, Audi e Porsche venduti negli Usa fra il 2009 e il 2016; il gruppo tedesco ha accettato di pagare un massimo di 1,2 miliardi di dollari (circa 1,1 miliardi di euro) per il riacquisto di circa 20mila veicoli (i più vecchi) e la riparazione degli altri; il conto potrebbe raggiungere i 4 miliardi se le autorità non approveranno le modalità proposte per le riparazioni. Il prossimo 14 febbraio si terrà l’udienza in cui il giudice di San Francisco dovrà approvare gli accordi extragiudiziali.
Con l’intesa di ieri sale a oltre 23 miliardi di dollari il to- tale dell’esborso potenziale per Vw negli Stati Uniti tra sanzioni, riacquisti e riparazioni per gli oltre 500mila veicoli coinvolti; la somma potrebbe però risultare inferiore se non tutti i proprietari chiedessero il riacquisto delle vetture. Il gruppo ha finora accantonato 18,2 miliardi di euro a copertura delle potenziali passività. L’Audi ha detto ieri che sta valutando la necessità di eventuali ulteriori accantonamenti oltre ai 980 milioni finora stanziati a copertura dei costi.
«Continueremo a lavorare per riguadagnare fiducia»,ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato di Vw negli Usa, Hinrich Woebken, sottolineando che l’accordo significa che tutti i clienti con veicoli coinvolti negli Usa ora hanno «una soluzione a loro disposizione».
La Robert Bosch, fornitrice delle centraline dei motori diesel con il software illegale, ha accettato di pagare 327,5 milioni di dollari per com- pensare i proprietari americani dei veicoli inquinanti. In base all’accordo la Bosch pagherà 163,3 milioni di dollari agli acquirenti dei veicoli con motori 2 litri, cui andranno 350 dollari a testa; quelli delle vetture con motori da 3 litri si divideranno 113,3 milioni (1.500 dollari a testa).
I proprietari di auto diesel avevano fatto causa alla Bosch nel 2015 sostenendo che l’azienda ha aiutato Vw a disegnare il cosiddetto software “defeat device” che permetteva al motore di eludere i limiti alle emissioni e affermando che Bosch era un «partecipante conscio e attivo» alla frode. Bosch in un comunicato ha scritto di non aver ammesso illeciti né accettato responsabilità, ma di aver deciso la transazione per potersi concentrare su un ampio «processo di trasformazione » che il gruppo ha avviato.
L’intesa extragiudiziale annunciata ieri permette a Vw di fare un passo verso la chiusura del dossier dieselgate, almeno per quanto riguarda gli Usa. L’azienda ha fra l’altro accettato di dichiararsi colpevole di tre capi d’accusa in sede penale, e di pagare per questo 4,3 miliardi di dollari di multe. Restano aperte le inchieste penali Usa - che attualmente coinvolgono sette manager attuali ed ex del gruppo - e quelle in Germania.