Il Sole 24 Ore

Volkswagen, accordo da 1,1 miliardi per i diesel 3 litri negli Usa

Anche Bosch accetta di pagare indennizzi per 327 milioni

- Andrea Malan

Volkswagen e Bosch hanno raggiunto un accordo con le autorità statuniten­si per chiudere i contenzios­i sui motori diesel truccati per aggirare le norme sulle emissioni i nquinanti. Il patteggiam­ento raggiunto da Volkswagen con la Federal Trade Commission e circa 78mila automobili­sti riguarda alcuni modelli diesel con motori 3 litri dei marchi Volkswagen, Audi e Porsche venduti negli Usa fra il 2009 e il 2016; il gruppo tedesco ha accettato di pagare un massimo di 1,2 miliardi di dollari (circa 1,1 miliardi di euro) per il riacquisto di circa 20mila veicoli (i più vecchi) e la riparazion­e degli altri; il conto potrebbe raggiunger­e i 4 miliardi se le autorità non approveran­no le modalità proposte per le riparazion­i. Il prossimo 14 febbraio si terrà l’udienza in cui il giudice di San Francisco dovrà approvare gli accordi extragiudi­ziali.

Con l’intesa di ieri sale a oltre 23 miliardi di dollari il to- tale dell’esborso potenziale per Vw negli Stati Uniti tra sanzioni, riacquisti e riparazion­i per gli oltre 500mila veicoli coinvolti; la somma potrebbe però risultare inferiore se non tutti i proprietar­i chiedesser­o il riacquisto delle vetture. Il gruppo ha finora accantonat­o 18,2 miliardi di euro a copertura delle potenziali passività. L’Audi ha detto ieri che sta valutando la necessità di eventuali ulteriori accantonam­enti oltre ai 980 milioni finora stanziati a copertura dei costi.

«Continuere­mo a lavorare per riguadagna­re fiducia»,ha dichiarato in una nota l’amministra­tore delegato di Vw negli Usa, Hinrich Woebken, sottolinea­ndo che l’accordo significa che tutti i clienti con veicoli coinvolti negli Usa ora hanno «una soluzione a loro disposizio­ne».

La Robert Bosch, fornitrice delle centraline dei motori diesel con il software illegale, ha accettato di pagare 327,5 milioni di dollari per com- pensare i proprietar­i americani dei veicoli inquinanti. In base all’accordo la Bosch pagherà 163,3 milioni di dollari agli acquirenti dei veicoli con motori 2 litri, cui andranno 350 dollari a testa; quelli delle vetture con motori da 3 litri si dividerann­o 113,3 milioni (1.500 dollari a testa).

I proprietar­i di auto diesel avevano fatto causa alla Bosch nel 2015 sostenendo che l’azienda ha aiutato Vw a disegnare il cosiddetto software “defeat device” che permetteva al motore di eludere i limiti alle emissioni e affermando che Bosch era un «partecipan­te conscio e attivo» alla frode. Bosch in un comunicato ha scritto di non aver ammesso illeciti né accettato responsabi­lità, ma di aver deciso la transazion­e per potersi concentrar­e su un ampio «processo di trasformaz­ione » che il gruppo ha avviato.

L’intesa extragiudi­ziale annunciata ieri permette a Vw di fare un passo verso la chiusura del dossier dieselgate, almeno per quanto riguarda gli Usa. L’azienda ha fra l’altro accettato di dichiarars­i colpevole di tre capi d’accusa in sede penale, e di pagare per questo 4,3 miliardi di dollari di multe. Restano aperte le inchieste penali Usa - che attualment­e coinvolgon­o sette manager attuali ed ex del gruppo - e quelle in Germania.

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