Fondazioni ed enti previdenziali tornano a guardare agli Npl
Un nuovo fondo in preparazione da Fondaco Sgr
pL ’investimento negli Npl resta nel mirino delle Fondazioni. Non è il modo migliore per diversificare dal settore bancario da cui devono allontanarsi, certo, ma si tratta pur sempre di un intervento dal significato 'politico', visto il contributo a creare un mercato oggi ristretto e insidioso, e dai ritorni potenzialmente significativi. E così dopo l’adesione più spintanea che spontanea ad Atlante, che peraltro finora agli Npl ha destinato le briciole, ora qualche ente sta valutando l’investimento in un nuovo veicolo, che - secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore - sarebbe allo studio da parte di Fondaco, la Sgr che ha tra i suoi azionisti Compagnia di San Paolo, Fondazione Padova e Rovigo, Cuneo, Bologna e Roma. Non solo: il fondo, di una taglia superiore ai 200 milioni, avrebbe già raccolto l’interesse di alcuni asset manager, realtà del mondo private e soprattutto di alcuni enti previdenziali, a loro volta nei mesi scorsi invitati piuttosto caldamente a intervenire su Atlante ma non pervenuti formalmente per ragioni di statuto: rischi troppo alti a fronte di rendimenti troppo bassi (Quaestio aveva promesso il 6%).
Ora Fondaco punta a offrire circa il doppio. Come? Dai primi colloqui informali tenuti nelle settimane scorse e dalla documentazione in circolazione, la Sgr sarebbe intenzionata a concentrare gli sforzi su portafogli selezionati, rigorosamente secured, con quote di crediti in bonis oltre a quelli in sofferenza, e quindi dai ritorni potenzialmente più elevati. In pratica, la merce migliore tra quella che gli istituti potrebbero mettere sul mercato. Che però, finora, è stata anche quella che ha visto le banche più restie a vendere, se non altro perché a bilancio si trova a valori pur svalutati ma non co-
LO SCHEMA Il veicolo avrà disponibilità sopra i 200 milioni Individuato un partner estero disponibile a coinvestire sui portafogli