Il Sole 24 Ore

Fondi pensione in stato d’allerta

- Gianfranco Ursino @g_ursino

Non solo Banca d’Italia. Anche la Covip nei giorni scorsi ha espresso ufficialme­nte la preoccupaz­ione di veder aggredita la liquidità dei fondi pensione depositata su un conto di una banca in risoluzion­e. L’autorità di vigilanza sugli enti previdenzi­ali, nel rispondere a un quesito di Assofondip­ensione, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore ha confermato che da come è scritto l’art. 49 del Dlgs 180/2015, che ha recepito nel nostro ordinament­o il bail-in, la protezione delle risorse dei fondi pensione detenute presso una banca sottoposta a risoluzion­e non sarebbe completa. In particolar­e, non sarebbe possibile sottrarre agli effetti del bail-in le disponibil­ità liquide affidate dal fondo pensione alla banca in risoluzion­e. Basti pensare ai milioni di euro di contributi versati ogni mese dai lavoratori nei fondi pensione che, per periodi più o meno lun- ghi, stazionano sul conto corrente di appoggio presso una banca prima di essere investiti nei vari mandati di gestione. Non sono protette completame­nte neanche le giacenze che il fondo pensione detiene sul conto prestazion­i per far fronte alle anticipazi­oni e il pagamento delle pensioni. Ad oggi, quindi, i cosiddetti conti di ingresso e di uscita dai fondi pensione sfuggono alle tutele, salvo esplicite modifiche normative.

Covip afferma che da mesi «si è fatta portatrice di siffatta istanza nelle sedi competenti, sottoponen­do possibili soluzioni alla valutazion­e dei ministeri vigilanti». Le somme versate e vincolate dai lavoratori per garantirsi una futura pensione non possono essere minimament­e messe a rischio, ma gli appelli finora sono caduti nel vuoto.

Anche la Banca d’Italia, come documentat­o ieri sul Sole 24 Ore, nel rispondere ad Assogestio­ni ha sollecitat­o un intervento legislativ­o. Anche perchè la liquidità versata nei fondi comuni non è soggetta al bail-in se la banca dove è depositata va in risoluzion­e, mentre la stessa tutela non può essere estesa a Sicav e Sicaf , che sono organismi di investimen­to del risparmio simili ai fondi. Disparità di trattament­o che vanno sanate.

Da una lettura rigorosa dell’attuale norma , inoltre, per Banca d’Italia la liquidità delle gestioni patrimonia­li dei clienti di Sgr e Sim è tutelata anche se depositata in una banca sottoposta a risoluzion­e. Se invece la gestione è proposta da una banca, in caso di bail-in la tutela vienemeno.«Lanozioned­i“disponibil­ità protetta” assume un diverso perimetro in funzione della natura dell’intermedia­rio che propone il servizio di gestione - spiega Gianluigi Gugliotta, segretario generale di Assosim -. Le Sim quindi non devono accantonar­e capitale a fronte del rischio di credito per le somme subdeposit­ate presso una banca. In caso di bain-in di quest’ultima gli investimen­ti dei clienti delle Sim sono tutelati al 100%».

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