Fondi pensione in stato d’allerta
Non solo Banca d’Italia. Anche la Covip nei giorni scorsi ha espresso ufficialmente la preoccupazione di veder aggredita la liquidità dei fondi pensione depositata su un conto di una banca in risoluzione. L’autorità di vigilanza sugli enti previdenziali, nel rispondere a un quesito di Assofondipensione, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore ha confermato che da come è scritto l’art. 49 del Dlgs 180/2015, che ha recepito nel nostro ordinamento il bail-in, la protezione delle risorse dei fondi pensione detenute presso una banca sottoposta a risoluzione non sarebbe completa. In particolare, non sarebbe possibile sottrarre agli effetti del bail-in le disponibilità liquide affidate dal fondo pensione alla banca in risoluzione. Basti pensare ai milioni di euro di contributi versati ogni mese dai lavoratori nei fondi pensione che, per periodi più o meno lun- ghi, stazionano sul conto corrente di appoggio presso una banca prima di essere investiti nei vari mandati di gestione. Non sono protette completamente neanche le giacenze che il fondo pensione detiene sul conto prestazioni per far fronte alle anticipazioni e il pagamento delle pensioni. Ad oggi, quindi, i cosiddetti conti di ingresso e di uscita dai fondi pensione sfuggono alle tutele, salvo esplicite modifiche normative.
Covip afferma che da mesi «si è fatta portatrice di siffatta istanza nelle sedi competenti, sottoponendo possibili soluzioni alla valutazione dei ministeri vigilanti». Le somme versate e vincolate dai lavoratori per garantirsi una futura pensione non possono essere minimamente messe a rischio, ma gli appelli finora sono caduti nel vuoto.
Anche la Banca d’Italia, come documentato ieri sul Sole 24 Ore, nel rispondere ad Assogestioni ha sollecitato un intervento legislativo. Anche perchè la liquidità versata nei fondi comuni non è soggetta al bail-in se la banca dove è depositata va in risoluzione, mentre la stessa tutela non può essere estesa a Sicav e Sicaf , che sono organismi di investimento del risparmio simili ai fondi. Disparità di trattamento che vanno sanate.
Da una lettura rigorosa dell’attuale norma , inoltre, per Banca d’Italia la liquidità delle gestioni patrimoniali dei clienti di Sgr e Sim è tutelata anche se depositata in una banca sottoposta a risoluzione. Se invece la gestione è proposta da una banca, in caso di bail-in la tutela vienemeno.«Lanozionedi“disponibilità protetta” assume un diverso perimetro in funzione della natura dell’intermediario che propone il servizio di gestione - spiega Gianluigi Gugliotta, segretario generale di Assosim -. Le Sim quindi non devono accantonare capitale a fronte del rischio di credito per le somme subdepositate presso una banca. In caso di bain-in di quest’ultima gli investimenti dei clienti delle Sim sono tutelati al 100%».