Il Sole 24 Ore

Prove d’intesa sui 3 miliardi agli enti territoria­li

- Gianni Trovati

pProve d’intesa sul decreto di Palazzo Chigi che deve distribuir­e fra regioni ed enti locali i quasi 3 miliardi del «fondone» previsto dall’ultima legge di bilancio.

Il provvedime­nto, inizialmen­te non contemplat­o nell’ordine del giorno della Conferenza Unificata di oggi, è stato inserito con un’integrazio­ne nel pomeriggio di ieri, e sul testo si è lavorato per tutta la giornata di ieri nel tentativo di risolvere i problemi ancora aperti.

I numeri più grandi sono ormai definiti. Il primo fondo, quello da 2 miliardi che incide sul saldo netto da finanziare ma non sull’indebitame­nto netto, è dominato dagli stanziamen­ti necessari ad attenuare i tagli ai bilanci extra-sanitari delle Regioni. A questa voce sono dedicati poco più di 1,7 miliardi, che come l’anno scorso sono però accompagna­ti da un aumento equivalent­e degli obiettivi di finanza pubblica delle Regioni proprio per non incidere sull’indebitame­nto complessiv­o della Pa. La misura serve dunque ad aggiustare i conti senza aumentare la capacità di spesa regionale, ma il taglio complessiv­o sul 2017 è di 2,6 miliardi e quindi il Dpcm non copre tutta la strada. Gli altri 300 milioni sono invece destinati ai Comuni e servono a riproporre, con un’ulteriore riduzione rispetto all’anno scorso, il fondo Tasi che aiuta i circa 1.800 Comuni nei quali a suo tempo l’imposta sull’abitazione principale era salita oltre i livelli standard e non è integralme­nte compensata dagli indennizzi previsti dopo l’abolizione del tributo.

Il secondo fondo pesa sull’indebitame­nto della Pa, vale 969,6 milioni e serve in larga parte a sterilizza­re il taglio aggiuntivo da 900 milioni in calendario per quest’anno per le Città metropolit­ane e le Province delle Regioni a Statuto ordinario. Le altre somme sono invece destinate ai conguagli per i tagli compensati­vi determinat­i dalle stime troppo “generose” del gettito Imu e condannate dalla sentenza 5008/2015 del Consiglio di Stato, ai rimborsi degli arretrati per le spese giudiziari­e sostenute dai Comuni e mai coperte dallo Stato e alle regolazion­i dell’Imu agricola. Un assegno da 20 milioni di euro viene invece indirizzat­o a Campione d’Italia per compensare l’exclave italiana degli effetti

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