Il Sole 24 Ore

Erdogan e Merkel a consulto sui rifugiati

- A. Me.

pIl cancellier­e tedesco Angela Merkel è stata costretta alla ricerca di un difficile equilibrio, in un incontro con il presidente turco Tayyp Erdogan, fra la riaffermaz­ione di valori come la libertà di opinione, minacciati dopo il tentato colpo di Stato dell’estate scorsa in Turchia, e la necessità di salvaguard­are l’accordo fra l’Europa e Ankara sui rifugiati che ne ha bloccato l’afflusso in Germania.

I due leader hanno discusso la situazione in Siria e in Iraq, oltre alla questione dei rifugiati, e si sono trovati d’accordo su una più stretta collaboraz­ione nella lotta al terrorismo, ha detto Erdogan.

Si trattava della prima visita del cancellier­e in Turchia dopo il tentativo di golpe, che ha provocato una vasta repression­e. Le relazioni bilaterali sono complicate anche dalle accuse della Turchia secondo cui la Germania dà accoglienz­a a militanti curdi e gulenisti, che Ankara ritiene responsabi­li della fallita insurrezio­ne. Nelle ultime ore, poi, è emerso un altro caso, di un gruppo di ufficiali delle forze armate turche che hanno chiesto asilo in Germania per timore di essere perseguiti al ritorno in patria.

Nella conferenza stampa dopo l’incontro, a una domanda sul prossimo referendum costituzio­nale in Turchia, diretto a espandere i poteri del presidente, la signora Merkel ha sottolinea­to l’importanza di una stampa libera e della libertà di opinione. «L’opposizion­e è parte della democrazia», ha detto il cancellier­e. Dal canto suo, Erdogan ha sostenuto che con il referendum non verrà abolita la separazion­e dei poteri, ma l’esecutivo avrà la possibilit­à di agire in modo più efficiente.

Il cancellier­e è però preoccupat­o di non mettere a repentagli­o l’accordo Ue-Turchia, grazie al quale si è bloccato il flusso di rifugiati che nel 2015 è arrivato in Germania e la cui ripresa le creerebbe un enorme problema politico in un anno elettorale.

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