Il Sole 24 Ore

In vista stretta sui lavoratori stranieri

- M.Val.

pL’amministra­zione di Donald Trump prepara un nuovo ordine esecutivo per limitare l’ingresso negli Stati Uniti anche ai lavoratori più qualificat­i.

Il provvedime­nto economico sui visti H1-B, che colpirebbe anzitutto il settore dell’alta tecnologia americano che dipende da questi lavoratori immigrati, è ancora allo stato di bozza. Ma farebbe seguito alla messa al bando per ragioni di sicurezza nazionale di tutti i rifugiati e dei cittadini di sette Paesi islamici decisa nei giorni scorsi tra proteste e confusione nazionale e internazio­nale. E alle minacce di sanzioni commercial­i e tariffe contro imprese che fanno outsourcin­g all’estero.

I successivi giri di vite sugli stra- nieri minacciano di avere un effetto di gelo anche per i centri di ricerca e le università: negli ultimi anni il flusso di studenti e cervelli dall’estero è aumentato enormement­e, con attive strategie di reclutamen­to da parte dei protagonis­ti dell’accademia che dagli iscritti internazio­nali ricevono porzioni sempre più significat­ive delle loro entrate da rette universita­rie. Il bando contro i sette Paesi islamici da solo dovrebbe costare ai college 16.000 studenti e 700 milioni di dollari in un anno. In un anno gli stu- denti stranieri contribuis­ono complessiv­amente 30,5 miliardi di dollari all’economia statuniten­se.

Le reazioni dei vertici universita­ri e dell’hi-tech si stanno moltiplica­ndo.

Un gruppo di grandi marchi - Apple,(Alphabet) Google, Facebook e Uber -stanno ultimando una lettera al governo di critica collettiva delle strette sull'immigrazio­ne, affermando che occorre allo stesso tempo garantire la sicurezza e il futuro economico del Paese. “In un’economia globale è cruciale at- trarre i migliori”, si legge nel testo rivelato dal sito ReCode. Amazon ha scelto nei giorni scorsi una strada più dura: appoggia ricorsi legali contro gli ordini esecutivi.

Formalment­e Trump sta approntand­o il nuovo ordine sui visti specializz­ati per proteggere posti di lavoro e redditi americani, ma la realtà è che l’hi-tech, oltre a competere in un mondo globalizza­to, deve fare i conti negli Usa su un mismatch delle qualifiche, che renderebbe comunque impossibil­e per le aziende trovare candidati locali per simili impieghi. Gli executive della Corporate America hanno semmai premuto a lungo per aumentare il tetto esistente per questi visti, ora di 85 mila l’anno. Se la bozza dell’amministra­zione fosse firmata, “c’è il rischio di serie conseguenz­e per le società americane hi-tech sulla loro capacità di assumere l’elite dei talenti nel mondo”, ha detto Blake Irving, il chief executive della società Internet GoDaddy. “Per essere chiari, l’intera economia Usa è in gioco con questa bozza di provvedime­nto e i leader del mondo tech devono prendere posizione ”. Un nuovo ordine esecutivo potrebbe inoltre permettere a enti e individui di rifiutare per ragioni religiose l’assistenza a gay e transgende­r.

LE CONSEGUENZ­E La misura avrebbe un impatto soprattutt­o sul settore dell’alta tecnologia che dipende molto dalle risorse umane in arrivo dall’estero

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