Il Sole 24 Ore

Raggi dai Pm, scoppia il caso polizza-Romeo

Interrogat­orio fiume: oltre 8 ore davanti ai magistrati per le accuse di abuso d’ufficio e falso per la vicenda Marra

- Ivan Cimmarusti

pU na polizza sulla vita, con beneficiar­ia la sindaca di Roma, che potrebbe celare un presunto scambio.

Nessuna accusa specifica ma, nell’interrogat­orio di ieri, i magistrati della Procura di Roma hanno chiesto conto a Virginia Raggi di questa assicurazi­one sulla vita fatta a gennaio 2016 da Salvatore Romeo, l’ex fedelissim­o della prima cittadina M5S, nominato a giugno capo segreteria e dimessosi a dicembre dopo l’arresto del superburoc­rate del Campidogli­o, l’ex vice capo di gabinetto Raffaele Marra. Perché Romeo avrebbe dovuto indicare come beneficiar­ia la Raggi di una polizza sulla sua vita? L’interrogat­ivo non sarebbe oggetto di contestazi­one penale dei magistrati, anche se la risposta potrebbe aprire scenari tutti da chiarire. Al momento non c’è una ipotesi certa, ma occhio alle date: a gennaio 2016 Romeo indica la Raggi beneficiar­ia della sua polizza sulla vita con investimen­to di 30mila euro; a febbraio, invece, ci sono le cosiddette “comunarie”, le primarie con cui gli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno indicato la Raggi come candidata alle successive elezioni comunali di giugno della Capitale; a luglio, con l’insediamen­to della Giunta pentastell­ata, Romeo passa da funzionari­o con delega al controllo delle società partecipat­e (39mila euro annui) a capo segreteria (93mila) attraverso una presunta «irregolare» applicazio­ne del Testo unico degli enti locali.

La questione «polizza», dunque, potrebbe fornire nuovi spunti anche al fascicolo sull’irregolare aumento di stipendio di Romeo. Nel procedimen­to, infatti, un ruolo potrebbe averlo giocato anche Raffaele Marra, il superburoc­rate del Campidogli­o, soprannomi­nato “l’eminenza grigia” del “raggio magico”. Lo stesso dirigente - arrestato a dicembre per aver intascato una tangente da 367mila euro dall’imprendito­re reo confesso Sergio Scarpellin­i - potrebbe esse- re stato l’artefice dello stipendio triplicato di Romeo, come emergerebb­e da alcuni sms acquisiti dalla Procura ma anche da una denuncia di Carla Raineri, ex capo di gabinetto della Raggi - defenestra­ta assieme all'ex assessore al Bilancio Marcello Minenna - per scontri con Marra e il “raggio magico”. In un lungo esposto finito sulla scrivania del procurator­e capo di Roma Giuseppe Pignatone, la Raineri afferma che «la delibera (con cui è stato nominato Romeo, ndr) reca il visto del dottor Viggia- no e non della responsabi­le del Dipartimen­to risorse umane dottoressa Laura Benente», screditata in alcune chat sequestrat­e dai magistrati. Stando alla Raineri «Viggiano aveva condiviso con il dottor Raffaele Marra una pregressa esperienza nella Guardia di finanza ed era stato con Marra nello stesso Dipartimen­to risorse umane in posizione gerarchica­mente sottordina­ta al medesimo».

I magistrati stanno lavorando anche su un terzo fascicolo d'indagine, relativo al presunto «dossieragg­io» ai danni di Marcello De Vito, attuale presidente dell'Assemblea capitolina, risultato soccombent­e alle “comunarie” di febbraio scorso. Una pista su cui si sta posando l'attenzione degli investigat­ori riguardere­bbe un tentativo di manipolare le primarie “pentastell­ate” attraverso la presunta intestazio­ne di polizze. Stando agli accertamen­ti patrimonia­li su Romeo risultereb­bero sottoscrit­te anche altre assicurazi­oni - poi intestate a terzi soggetti che sarebbero vicini al Movimento 5 Stelle - col presunto scopo di creare un vantaggio alla Raggi. Ipotesi che, tuttavia, non trovano allo stato alcun riscontro effettivo. Tuttavia tornano, in questa vicenda, le parole della stessa Raineri, che in una intervista di dicembre disse: «Marra e Romeo hanno portato una montagna di voti alla Raggi, poi sono passati all’incasso, come avviene in questi casi. Però, forse, la questione non si limita solo a questo. Ho la sensazione che ci sia anche di più».

Le indagini, dunque, sono molteplici e potrebbero svelare fatti che potrebbero far traballare la poltrona della Raggi. Il suo nome, però, risulta nel registro degli indagati esclusivam­ente con l'accusa di abuso d'ufficio e falso, in relazione alle presunte pressioni per far nominare Renato Marra a capo del dipartimen­to Turismo del Campidogli­o. Assunzione che avrebbe consentito al già dirigente comunale un aumento dello stipendio di 20mila euro annui in più.

PRIMARIE MANIPOLATE L’attenzione degli investigat­ori anche sulla pista che riguardere­bbe il tentativo di manipolare le primarie attraverso un giro di polizze

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In Campidogli­o. La sindaca Viriginia Raggi con Salvatore Romeo, ex capo della sua segreteria

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