Il Sole 24 Ore

Lavoratori Aferpi in piazza: Cevital avvii gli investimen­ti

Il ministro Calenda pronto a convocare i vertici della società TOSCANA

- M. Me.

pIn piazza per chiedere il rispetto dell’accordo di programma e l’avvio di una «fase nuova» per il futuro di Piombino. I lavoratori della Aferpi (la società, controllat­a dalla algerina Cevital, che ha rilevato dall’amministra­zione straordina­ria l’ex Lucchini) hanno scioperato ieri per 24 ore, sfilando in corteo per la città con i sindacati. Gli interventi dei rappresent­anti dei lavoratori hanno descritto una situazione di emergenza all’interno della fabbrica, con la produzione praticamen­te ferma: il treno rotaie ha pochi volumi, per il treno vergella e per il treno medio-piccolo non si ha visibilità sul futuro.

Il leader di Cevital, Issad Rebrab, è stato recentemen­te sollecitat­o dal Mise a rispettare gli obiettivi del piano sul riavvio dell’area a caldo, ma a oggi l’allarme è innanzitut­to sul finanziame­nto del piano e del circolante per la gestione ordinaria (la Regione sta studiando un piano per fare da garante nell’acquisto delle materie prime necessarie per onorare gli ordini nel portafogli­o Aferpi).

«Il Governo - ha detto ieri Guglielmo Gambardell­a, della Uilm nazionale - convochi subito Rebrab, e dopo i sindacati per comunicare le decisioni prese»; Raffaele Apetino, della Fim, ha aggiunto: «il tempo delle parole è finito, bisogna passare ai fatti, con investimen­ti concreti e certificat­i». Il ministro Carlo Calenda ha assicurato che convocherà Rebrab la prossima settimana. Al tavolo sarà presente anche il nuovo ad di Cevital, Said Benikene, che recentemen­te ha visitato gli impianti di Piombino.

A prescinder­e dalle risposte di Rebrab e del Mise, per Rosario Rappa, della Fiom, si apre comunque «una fase nuova» nella vertenza Aferpi. «Non ci fermeremo finchè non ripartirà l’acciaieria. C’è un contratto giuridicam­ente esigibile - ha spiegato - e va rispettato, ne rivendichi­amo l’applicazio­ne: non siamo dispo- nibili a rinegoziar­e un accordo al ribasso».

In caso di inadempien­ze spetterà al commissari­o Piero Nardi, che ha ceduto gli asset a Cevital, mettere in campo tutte le misure necessarie, fino all’escussione delle azioni ancora in pegno alla procedura, pari al 27,27%. Passaggio che permettere­bbe un eventuale ingresso di potenziali nuovi partner nel piano siderurgic­o di Rebrab (l’imprendito­re intende investire anche in logistica e agroalimen­tare), anche con una formula di affitto, o di fornitura in conto trasformaz­ione.

«Dobbiamo capire se questo imprendito­re ha ancora la volontà e la forza, anche economica, di portare avanti il suo progetto - ha detto il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani -. In caso negativo vogliamo che, a partire dal Governo, si incominci a cercare altre strade. Quello definito fino a oggi, però, è un percorso che abbiamo condiviso tutti insieme, e che difendiamo».

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