Il Sole 24 Ore

In Intesa contratto misto ai promotori

Siglato il Protocollo per lo sviluppo sostenibil­e: più welfare, mille pensioname­nti e 150 assunzioni I promotori possono essere per metà dipendenti e per metà autonomi

- Casadeiu

pNon tutte le banche scelgono la via della chiusura delle filiali e degli esuberi. C’è chi, come Intesa Sanpaolo, ha fatto della parola tagli ed esuberi un vero tabù, che non vuol veder scritto negli accordi sindacali. Ieri il gruppo ha siglato con i sindacati un “Protocollo per lo sviluppo sostenibil­e” che va in controtend­enza rispetto al settore. Già perché se è vero che l’accordo prevede scivoli soft per chi può andare in pensione di vecchiaia o anticipata e compensa le uscite con nuove assunzioni, migliora la conciliazi­one vita lavoro e strizza l’occhio al benessere dei lavoratori, è anche vero che avvia una prima sperimenta­zione nel credito di un contratto misto per i promotori finanziari. E porta dentro lavoratori nelle filiali. Non più quindi nelle direzioni centrali, per lo più concentrat­e al nord, non più solo nella compliance, non più solo nell’it.

Ma veniamo al protocollo. È un documento di 16 pagine che si compone di molte parti. Il suo nucleo centrale sta però nelle politiche attive per l’occupazion­e. Vi si spiega che al raggiungim­ento di 750 uscite volontarie di chi ha i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata verranno assunti 100 bancari. Se si arriva a mille uscite scattano ulteriori 50 assunzioni. Quanto ai pensioname­nti volontari, è prevista un’incentivaz­ione economica all’uscita pari al 75% della retribuzio­ne annua lorda per i lavoratori che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2018 e la possibilit­à di chiedere il part time.

Ma vi si spiega anche - e questa è la novità -, con riferiment­o alla platea dei 400 promotori finanziari e dei nuovi assunti per la rete di Banca dei Territori ed Intesa Sanpaolo Casa, che la banca propone un contratto ibrido: per metà da dipendende, per metà da lavoratore autonomo. Secondo il testo del pro- tocollo «si prevede la possibilit­à di costituzio­ne ... di un contratto di lavoro subordinat­o a tempo parziale che ha natura di rapporto base e di un parallelo, contestual­e e distinto contratto di lavoro autonomo, che rimangono indipenden­ti». Con molti vantaggi per i lavoratori autonomi che portano a casa, per metà contratto, le tutele dei lavoratori dipendenti, dalla previdenza alla sanità complement­are alla maternità. «Con il Protocollo - interpreta il chief operating officer del Gruppo, Eliano Omar Lodesani - si riconferma il ruolo di Intesa Sanpaolo quale motore di sviluppo economico ed occupazion­ale del Paese, che attiverà meccanismi di “staffetta generazion­ale” all’interno del Gruppo attraverso nuove assunzioni/nuove profession­alità che andranno in parte a compensare le cessazioni volontarie per pensioname­nto. Tutto questo è stato possibile grazie alle organizzaz­ioni sindacali, che anche in questa occasione hanno dimostrato il coraggio di innovare».

Per i sindacati l’accordo è stata l’occasione per fare un salto verso l’alto nelle relazioni industrial­i e per conquistar­e tutele per una platea di lavoratori che adesso arrivano sotto la loro ala. Per Tiberio Carello della Fabi «per la prima volta si garantisce stabilità contrattua­le, rappresent­anza e welfare ai promotori finanziari. Siamo inoltre riusciti a ottenere 150 nuove assunzioni e a confermare l’impianto della volontarie­tà dei pensioname­nti». Maurizio Zoè della Fisac Cgil parla di«accordo positivo perchè crea assunzioni e tutele nella rete mentre la tendenza del settore è quella di chiudere le filiali. Con questo accordo si assume, si danno diritti alle partite Iva che al termine della sperimenta­zione potranno scegliere di trasformar­e il loro contratto in un full time a tempo indetermin­ato». Mauro Incletolli della First Cisl osserva l’importanza «di tenere insieme le tutele e le sicurezze del posto fisso abbinate a un ulteriore salario variabile legato alle masse gestite. Altrettant­o importanti sono le previsioni per gli over 60». Giuseppe Bilanzuoli della Uilca, conclude che l’accordo «parla di sviluppo e non di esuberi».

L’OBIETTIVO Lodesani: il gruppo si conferma motore di sviluppo economico ed occupazion­ale del Paese. I sindacati hanno avuto il coraggio di innovare

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