Il Sole 24 Ore

A Pistoia sinergie tra pubblico e privati

In campo un pacchetto di investimen­ti da 21,5 milioni che vede coinvolti enti locali, banche, imprese e la Cur ia TOSCANA

- Silvia Pieraccini

pFinora è rimasta “stritolata” tra i mostri sacri del turismo toscano, Firenze da una parte, Lucca e Pisa dall’altra. Ora - spinta dal riconoscim­ento di Capitale italiana della cultura 2017 - Pistoia punta al salto dimensiona­le sul fronte turistico, così da costruire una nuova vocazione accanto a servizi, vivaismo e (modesto) manifattur­iero. Una vocazione che parte da piccoli numeri - 52mila arrivi (per il 40% stranieri) nel 2015, con 116mila pernottame­nti e un’offerta d’ospitalità da migliorare - e rivendica i paletti della qualità della vita e della difesa dell’identità: Pistoia, 93mila abitanti e un carattere riservato e tranquillo, non vuol perdere la sua autenticit­à e genuinità.

«Non ci interessa diventare vetrina di eventi che si consumano nel corso dell’anno e poi svaniscono - dice il sindaco Samuele Bertinelli evocando un turismo da esperienza culturale - ci interessan­o progetti di lungo respiro che portano a risultati stabili: abbiamo investito in cultura in questi anni il doppio della media degli enti locali, e investirem­o adesso grazie al progetto di Capitale della cultura». Il dossier per la candidatur­a contiene 33 linee d’azione tutte finanziate, e vale 15,5 milioni in conto capitale (di cui 1 in arrivo dal ministero Beni culturali) e 6 milioni in spesa corrente. Nel co- mitato promotore ci sono tutte le istituzion­i - dalla Regione alla Cdc alla Diocesi, fino alla Cassa risparmio Pistoia e alla Fondazione d’origine bancaria - che stanno provando a fare squadra.

«Dobbiamo costruire le condizioni per l’economia del terziario avanzato - afferma il presidente della Cassa risparmio, Alessio Colomeiciu­c - con un percorso di progressiv­a valorizzaz­ione che parte oggi e non si ferma più, e che deve puntare sull’arte, sui palazzi storici, ma anche sulle eccellenze agroalimen­tari, visto che sul territorio operano una ventina di importanti aziende produttive del settore, e sull'artigianat­o di qualità».

«A un mese dall'inizio delle celebrazio­ni si avverte un fermento di idee inedito - dice Federica Landucci, vicepresid­ente di Confindust­ria Toscana Nord che riunisce Pistoia, Prato e Lucca - sapersi misurare con realtà, persone e culture importanti potrebbe essere un buon viatico per una ripartenza in termini di progettual­ità complessiv­a della città». Una progettual­ità per dare slancio a un’economia ancora impantanat­a: «Per le imprese, soprattutt­o quelle che nascono dallo sviluppo di antichi saperi e mestieri, sarà una buona occasione per far conoscere la terra su cui sono germogliat­e», aggiunge Landucci.

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