Fueguia 1833 scommette su Milano
a Boutique, laboratorio e stabilimento produttivo a Milano per le fragranze Fueguia 1833, marchio fondato a Buenos Aires da Julian Bedel. Fonte di ispirazione l’Argentina, terra d’origine del creatore e profumiere del brand. Il nome “Fueguia 1833” è un omaggio all’epoca delle esplorazioni scientifiche e all’incontro tra il naturalista Charles Darwin, il navigatore Robert FitzRoy e l’indigena della Tierra del Fuego Fueguia Basket. La Patagonia, con i suoi territori vergini e dominati dalla natura rappresenta l’origine e il cuore del marchio.
È l’ambiente in cui vengono ricercate specie native, note alla medicina tradizionale e mai precedentemente utilizzate in profumeria, coltivate e distillate con il supporto delle comunità locali anche grazie alla collaborazione con HelpArgentina, associazione no profit fondata dallo stesso Bedel nel 2002 a sostegno di enti che promuovo lo sviluppo sociale del territorio.
Sostenibilità è il concetto chiave attorno al quale ruota tutta l’attività dell’azienda che segue direttamente ogni fase della creazione: dalla ricerca botanica di ingredienti naturali alla loro distillazione; dall’ideazione, formulazione e produzione delle fragranze nello stabilimento milanese di oltre mille metri quadrati, alla creazione di un packaging handmade, fino alla vendita nelle proprie boutique, una delle quali proprio a Milano, in via della Spiga che si aggiunge a quelle di Buenos Aires, Mosca, New York, Stoccolma, Taipei, Tokyo e Zurigo.
Le scatole in legno che racchiudono le fragranze - prodotte in serie limitata e con flacone numerato - sono realizzate a mano da allievi carpentieri in Patagonia o nella falegnameria della fabbrica di Milano con materiale proveniente dalla Terra del fuoco da alberi caduti o bruciati. Anche il vetro dei flaconi è riciclabile.
Nel 2016, poi, nasce Fueguia Botany: una piantagione di cinque ettari in Uruguay in cui vengono coltivate oltre cento varietà aromatiche diffuse in Sud America. Oltre alla piantagione esiste un laboratorio attrezzato per l’estrazione con “CO2 supercritico”, che consentirà all’azienda di distillare ed estrarre ingredienti esotici inediti con un minor impatto ambientale, senza utilizzare esano o altri solventi e ad una temperatura contenuta.
– Ma. Ge.