Da Malta un segnale quanto più credibile sugli immigrati
Gent.ma Cerretelli, il 3 febbraio verrà presentato alla Valletta il piano per frenare i flussi migratori Libia-Italia, migliorare le condizioni dei migranti nei campi libici, favorire ritorni ma anche garantire le richieste di asilo. Alla Libia verranno forniti i mezzi per avere un “ruolo centrale” nel controllo e nei salvataggi in acque territoriali. Su questa vicenda è intervenuta fra l'altro Save the Children sottolineando come “ancora una volta l'Ue si sta sottraendo alla propria responsabilità di tutelare i diritti dei migranti, senza offrire alcuna garanzia a uomini, donne e bambini circa il loro futuro dopo che saranno respinti in Libia”. Insieme a più di cento organizzazioni umanitarie, di cooperazione allo sviluppo e di tutela dei diritti umani, Save the Children ha ripetutamente sollevato serie preoccupazioni sul cosiddetto Quadro di Partenariato per la Migrazione con la Libia. Non le pare che questo piano abbia come unico obiettivo quello di
fermare i flussi migratori a discapito dei valori fondamentali europei e dei diritti umani?
Francesco Pensabene
Milano Caro Pensabene,
l’ Europa condanna i muri di Trump e i suoi blocchi dei flussi migratori ma poi assolve i propri. Questa è la triste verità. Nessuno per ora in Europa ha affrontato seriamente un problema che ci accompagnerà per i prossimi decenni: un problema di accoglienza e al tempo stesso di integrazione, senza la quale le nostre società saranno destabilizzate dai flussi invece di beneficiarne insieme ai nuovi venuti. A Malta l’Unione cercherà di lanciare un segnale credibile per arrestare le morti nel Mediterraneo e gli arrivi incontrollati in Italia, ora che la rotta greca è quasi chiusa. Ma quale credibilità può avere facendo accordi con un Paese come la Libia divisa e sull’orlo della guerra civile?
Il vaso di coccio
Trump crede nella Brexit, ha accolto May a Washington e si prepara a una visita a Londra. Il suo tentativo è chiaro: obbligare l’Europa a fare il vaso di coccio fra vasi di ferro (Stati Uniti, Regno Unito e Russia).
Lettera firmata