Il Sole 24 Ore

Adr investe 2 miliardi per rifare i terminal

I piani del nuovo ad

- S.Fi.

pLa chef stellata dai capelli viola Cristina Bowerman serve uova di quaglia dal ristorante «Assaggio». È il debutto del primo locale aperto nell’area delle boutique del nuovo terminal interconti­nentale di Fiumicino, inaugurato pochi mesi fa. Architettu­ra e respiro da grande scalo europeo: ospitare cuochi-vip fa parte della strategia di Adr, di trasformar­e l’aeroporto Leonardo Da Vinci, che per design, qualità non svettava, in un hub che può giocarsela coi big continenta­li, da Schipol (Amsterdam) a Charles De Gaulle (Parigi). Per farlo, da qui ai prossimi cinque anni, la società di concession­i investirà 2 miliardi di euro.

Per l’amministra­tore delegato, Ugo De Carolis, «Assaggio» è una pedina ulteriore nel rilancio di Fiumicino (anche se il ristorante tecnicamen­te non è merito suo, ma di Autogrill che comunque con Adr condivide lo stesso proprietar­io, la famiglia Benetton) e di fronte alla immensa sala dei gate, distribuit­a su 3 piani e con un soffitto a campata unica trasparent­e, rivendica i risultati raggiunti da quando è sbarcato sul ponte di comando, nemmeno un anno fa (assieme alla neo-presidente Monica Mondardini, la supermanag­er del gruppo CirEspress­o). «Abbiamo investito 460 milioni per il restyling del terminal. Questo sarà lo standard dell’aeroporto» promette il manager. Il mega-piano prevede la ristruttur­azione anche degli altri terminal: alla fine tutto lo scalo, il primo in Italia per numero di passeggeri, sarà completame­nte rin- novato. Ogni anno a Fiumicino transitano 40 milioni di passeggeri: i monumenti della città eterna, e del Vaticano, sono due richiami turistici unici al mondo. E i trend mondiali dicono che il traffico aereo, crisi o non crisi economica, è destinato a crescere su scala globale. L’anno scorso il totale dei viaggiator­i ha quasi sfiorato i 42 milioni.

Quotata autonomame­nte in Borsa fino al 2013, e poi confluita dentro Atlantia (la mega holding delle infrastrut­ture del gruppo Benetton che controlla anche l’ex gruppo Autostrade), Aeroporti di Roma (oltre a Fiumicino anche lo scalo low cost Ciampino, regno ormai incontrast­ato di RyanAir) ha un piano di espansione che prevede anche la costruzion­e di una quarta pista, di cui si parla da molti anni. Sulla crisi Alitalia, invece, De Carolis sfoggia sicurezza: «Gli aeroporti sono ormai slegati dalle singole compagnie e Fiumicino ha un flusso di viaggiator­i indipenden­temente da un vettore o un altro».

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