Fincantieri, nuovo rinvio per l’Opa su Vard
L’esito si conoscerà tra un paio di settimane quando, salvo rinvii, dovrebbe arrivare a traguardo l’Opa totalitaria sulla controllata Vard. Il condizionale, però, è d’obbligo perché l’offerta lanciata da Fincantieri a metà novembre è già arrivata alla terza proroga. L’ultima è stata annunciata ieri con la chiusura nuovamente posticipata al 16 febbraio, quando il periodo di offerta avrà superato i quattro mesi. L’Opa della pazienza, insomma, che intanto ha anche cambiato pelle. Via la soglia minima di adesione (fissata originariamente sopra il 90%) e ridotta al 50%, percentuale che Fincantieri già deteneva a monte (55,63%). E così l’opa è divenuta incondizionata (dal 12 gennaio). Risultato? Il gruppo ieri aveva toccato quota 69,63 per cento, poco sotto il 72,73% raggiunto prima del cambio di rotta. Segno che qualche azionista ha nel frattempo esercitato il diritto di recesso che la normativa di Singapore (dove Vard è quotata) concede nel caso in cui l’Opa venga dichiarata incondizionata. Mentre qualcuno, come la società di gestione inglese Mvn Asset Management, ha cominciato a rastrellare azioni da quel dì di metà gennaio. Con la speranza (forse) che Fincantieri alla fine riveda anche il prezzo. E non solo la scadenza. (Ce. Do.)
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