Il Sole 24 Ore

Cina, maxi-tagli ai bonus di broker e banchieri

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Per il roboante mondo dei mercati finanziari cinesi si annunciano tempi duri. I profitti nel 2016 nell’industria del brokeraggi­o si sono praticamen­te dimezzati: sono scesi in media del 50% rispetto all’anno precedente, a 123,4 miliardi di yuan, secondo i dati della Securities associatio­n of China. Così i «lavoratori» del compra e vendi, i broker, i trader e i banchieri si vedranno tagliati di molto, e in qualche caso totalmente azzerati, i loro bonus di fine anno. Brett Rose, a capo della sede di Shanghai della società di recruiting RobertWalt­ers sostiene che circa il 40% degli investment bankers cinesi non riceverann­o nessun tipo di bonus. Gli affari sono andati male. E quindi: zero incentivi. Anche i best performers si vedranno ridotti i bonus del 10-15 per cento, secondo Benjamin Quinlan ceo dell’omonima società di consulenza di Hong Kong. In Cina lo stipendio base dei broker, di solito, è molto basso. I bonus rappresent­ano la parte più cospicua della retribuzio­ne. «Nel 2015 - spiega Quinlan - le banche globali in Asia hanno fatto il pieno grazie al rally del mercati finanziari, ma lo scorso anno c’è stato un calo considerev­ole nelle Ipo e nel mercato azionario secondario. Gli scambi e le compensazi­oni sono crollati» . E le cinghie si stringono. (Ri.Ba.)

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