Lme. Toccati 10.500 $
Manila chiude 21 miniere e il nickel vola
pIl prezzo del nickel si è impennato finoa 10.500 dollari per tonnellata al London Metal Exchange, dopo che il Governo delle Filippine – responsabili del 10% della produzione mondiale del metallo – ha annunciato la chiusura di metà delle miniere del Paese. La decisione ha preso in contropiede il mercato, che non si aspettava un esito così drastico della revisione avviata lo scorso luglio, dopo l’elezione del presidente Rodrigo Duterte. Sotto la lente era finito l’intero settore estrattivo, accusato di diffuse violazioni delle normative ambientali. La ministra delle Risorse naturali, Regina Lopez, ne aveva fatto una battaglia personale che ha spinto fino a conseguenze estreme. «Il mio problema non sono le minerarie ma la giustizia sociale», ha dichiarato ieri commentando la misura. Delle 41 miniere metallifere del Paese ben 21 saranno chiuse, quasi tutte di nickel. Altre sette sono state sospese per sei mesi, per consentire di rimediare a irregolarità minori. Tra queste, a sorpresa, c’è anche la miniera di oro e rame Didipio dell’australiana Oceanagold, una società che ha un buon track record sotto il profilo ambientale. Il suo titolo ieri a Sydney è crollato del 16%.
Un altro grande fornitore di nickel, l’Indonesia, ha da poco annunciato un’attenuazione della riforma del settore minerario, che dovrebbe consentire una ripresa delle esportazioni . Ma il giro di vite nelle Filippine è «uno shock significativo per l’offerta», avverte Daniel Haynes, commodity strategist di Anz. «Non penso che il mercato avesse prezzato il rischio. La vicenda sembrava dimenticata».