Dombrovskis apre: «Bene gli impegni di Padoan, ora i dettagli delle misure»
Ue a fianco dell’Italia nell’intesa con la Libia
p «Accogliamo con favore l’impegno del ministro Padoan di adottare misure perché l’Italia torni a essere rispettosa degli impegni di bilancio». Così il vicepre- sidente della Commissione Ue Dombrovskis al Sole24ore.com. A Malta Gentiloni vede Juncker: «L’Italia non rischia procedure di infrazione».
pLa Commissione europea ha accolto ieri positivamente le precise intenzioni del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan di adottare una manovra di bilancio per venire incontro alle richieste comunitarie. Tra molti tira-e-molla, il negoziato tra Roma e Bruxelles pare quindi rasserenarsi, al netto di incertezze politiche italiane, sempre dietro l’angolo. Dal canto suo, il premier Paolo Gentiloni si è detto ottimista che il paese riuscirà ad evitare una procedura per debito eccessivo.
«Accogliamo con favore l’impegno politico espresso dal ministro Padoan di adottare misure perché l’Italia torni ad essere rispettosa dei suoi impegni di bilancio», ha detto al Sole-24 Ore il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis dalla Danimarca. «Come spiegato nella nostra lettera (del 17 gennaio, ndr), abbiamo bisogno di sufficienti dettagli e certezze sulle misure annunciate per poterle prendere in conto nella nostra analisi. A livello tecnico, si sta lavorando proprio su questo».
«Un chiaro impegno dell’Italia che dimostri la sua serietà nel ridurre il debito pubblico manderebbe un segnale forte ai mercati e darebbe nuova fiducia all’economia italiana», ha aggiunto il vice presidente Dombrovskis. Questi si è anche dilungato sulla questione di come gestire nel bilancio italiano la spesa pubblica legata alle diverse scosse di terremoto che hanno colpito il paese in questi ultimi mesi.
Nella sua lettera, la Commissione ha chiesto una riduzione del deficit strutturale dello 0,2% del Pil. «La discussione sui costi per i terremoti da un lato e le misure strutturali dall’altro deve essere tenuta distinta», ha detto l’ex premier lettone. I primi sono spese valutate una tantum, mentre Bruxelles chiede tagli strutturali al bilancio. Ha poi aggiunto: «Nessun paese è mai stato sanzionato nel quadro del Patto di stabilità e di crescita quando si tratta di affrontare disastri naturali». La presa di posizione giunge dopo che giovedì a Roma il ministro Padoan si è mostrato assai più preciso e impegnato sulle misure che intende prendere di quanto non fosse stato nella missiva di risposta alle richieste comunitarie (si veda Il Sole 24 Ore del 2 febbraio). A molti osservatori, l’economista è sembrato voler convincere i deputati dell’importanza di adottare l’aggiustamento di bilancio, mentre la maggioranza che appoggia il governo Gentiloni appare divisa sull’opportunità del risanamento.
Tre i messaggi che emergono dalla dichiarazione del vice presidente della Commissione: l’appoggio per il lavoro del ministro Padoan in una fase politica delicata e incerta; l’importanza di rassicurare i mercati finanziari in un momento in cui il nervosismo politico si riflette in un aumento dei rendimenti obbligazionari; e l’urgenza di chiarire che sul fronte delle recenti scosse sismiche la Commissione vuole applicare le regole con rigore ma anche sensibilità.
Qui a La Valletta, in occasione di un vertice europeo, il premier Paolo Gentiloni ha incontrato brevemente il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker: «L’Italia – ha detto il premier - è un paese che ha deciso di rispettare le regole europee e lo farà anche in questa congiuntura. Tuttavia lo farà nel modo, con tempi e strumenti che non siano tali da provocare effetti depressivi sulla nostra economia (…) Sono fiducioso che il negoziato tra Commissione e Tesoro si concluda positivamente».
Le trattative tra Roma e Bruxelles stanno proseguendo in queste ore, mentre lo stesso esecutivo comunitario sta lavorando alle prossime previsioni economiche attese per il 13 febbraio. Successivamente, pubblicherà un rapporto sull’andamento del debito, che continua a veleggiare ben sopra al 130% del prodotto interno lordo. Senza aggiustamento al bilancio 2017, l’Italia è a rischio di una procedura per debito eccessivo. Un rischio che ieri il premier Gentiloni ha minimizzato.
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