Torna l’idea di un’Europa a cerchi concentrici
Stretta tra una politica americana sempre più isolazionista e la clamorosa scelta della Gran Bretagna di abbandonare il progetto comunitario, l’ Unione ha voluto ieri serrare i ranghi in un vertice informale qui a La Valletta in vista del prossimo sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma che deve servire a rilanciare il ruolo dell’Europa nel mondo e a rafforzare l’ integrazione europea. A questo proposito è tornata in auge l’ idea di Europea cerchi concentrici.
Oltre ad approvare un piano che prevede una nuova collaborazione con la Libia, i paesi membri dell’Unione, escluso il Regno Unito, hanno discusso a grandi linee la dichiarazione che dovrà simboleggiare i festeggiamenti previsti a Roma il 25 marzo. La diplomazia italiana ha fatto circolare un rapporto con gli obiettivi che il testo dovrebbe prefiggersi: ribadire l’unità dei paesi membri; promuovere la prosperità economica; difendere la libera circolazione; e assicurare all’Europa un ruolo globale.
Dal canto loro, Belgio, Olanda e Lussemburgo hanno trasmesso una relazione segnata dai principi: la sussidiarietà, la proporzio- nalità, il rispetto dell’acquis communautaire. Vi si legge, tra le altre cose: «Diversi percorsi di integrazione e una migliore cooperazione potrebbero portare risposte efficaci alle sfide che riguardano gli Stati a diversi livelli». Si torna a discutere di Europe a cerchi concentrici. A sorpresa, la cancelliera Angela Merkel non ha escluso che questa strada possa in effetti essere percorsa.
Le discussioni tra i paesi membri sono state segnate dalla nuova politica estera americana, e dalle decisioni controverse del nuovo presidente Donald Trump, soprattutto in campo migratorio. Tra le altre cose, Washington ha deciso di bloccare per 120 giorni l’arrivo di rifugiati negli Stati Uniti. Spiegava un diplomatico ieri sera: «La discussione è stata abbastanza consensuale (...) Non ci sono stati giudizi ultimativi da parte di nessuno».
«Le relazioni con gli Stati Uniti sono una assoluta priorità europea: abbiamo bisogno di una relazione transtlantica la più solida possibile», ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk in una conferenza stampa qui a Malta, sottolineando nel contempo la necessità di «proteggere la dignità europea e gli interessi europei». Lo stesso ex premier polacco aveva scritto ai suoi omologhi questa settimana esprimendo preoccupazione per la situazione negli Stati Uniti (si veda Il Sole 24 ore del 1° febbraio).
Rispetto alla sua lettera, una iniziativa personale ribadisce il suo entourage, le parole di ieri sono sembrate più prudenti. Fedele al suo ruolo di arbitra, la cancelliera Merkel è stata diplomatica: «Siamo d’accordo per affermare che l’Unione ha bisogno di buone relazioni transatlantiche, quando possibile». Ma anche aggiunto: «L’Europa ha il suo destino nelle proprie mani(...) più saremo chiari sul nostro ruolo nel mondo, meglio potremo gestire le nostre relazioni transatlantiche».
Meno diplomatico è parso il presidente francese François Hollande: « Non è accettabile che attraverso alcune dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti ci siano pressioni su ciò che deve o non deve essere l’Euro- pa». L’uomo politico francese ha anche messo in guardia contro la tentazione di relazioni puramente bilaterali con Washington, come alcuni segnali provenienti da Varsavia o da Budapest hanno lasciato presagire: «Non c’è futuro nel rapporto con il presidente americano se non è definito in comune».
Il presidente francese ha individuato il reale pericolo di assistere a nuove divisioni europee sul fronte americano. Tuttavia, diplomatici ieri qui a La Valletta notavano che almeno in questa fase l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca sta inducendo i paesi dell’Unione a serrare i ranghi: «C’è la consapevolezza che dobbiamo assumerci maggiori responsabilità collettive – spiega un negoziatore – per continuare ad essere un attore globale e per evitare di cadere in un ruolo subordinato».
VERSO IL VERTICE DI ROMA I leader hanno discusso la dichiarazione di rilancio in vista del 60° anniversario dei Trattati Ue il 25 marzo in Italia