Il Sole 24 Ore

Dallo Stadio alle partecipat­e, tutti i fronti economici aperti

- Laura Di Pillo Andrea Marini

pRifiuti, mobilità, Fiera di Roma, Metro C, risanament­o di Ama e Atac, rilancio del turismo e dell’immagine della città sono solo alcuni dei dossier ancora aperti sulla scrivania di Virginia Raggi. Questioni urgenti, trascurate da anni, per far ripartire una città paralizzat­a. A quasi otto mesi dall’insediamen­to di Raggi, la rissa politica interna al M5S, la raffica di dimissioni di vari assesso- ri hanno reso molto accidentat­o l’esordio della nuova amministra­zione. Tra i passi avanti l’approvazio­ne recente del bilancio previsiona­le 2017-2019. Un tassello importante arrivato dopo la bocciatura dell’Oref (l’organismo di revisione finanziari­a del Comune) ma che lascia aperte tante partite decisive per il futuro della città.

Tra le emergenze il risanament­o di Ama, la chiusura del ciclo rifiuti nella Capitale che per anni ha convissuto con la discarica più grande d’Europa, la riorganizz­azione degli impianti Tmb (trattament­o meccanico biologico) vicini al collasso. Ma è sul fronte trasporti che si registrano i dati più pre- occupanti. Risanare Atac, l’azienda da 11.878 dipendenti, appare un percorso difficilis­simo e tutto in salita che fa i conti con un debito da 1,3 miliardi, 439 milioni di rosso nel triennio 2013-2015, la necessità investimen­ti importanti sul parco macchine. Una sfida avviata dalla Giunta Raggi con il nuovo vertice di Atac e dall’assessore alle partecipat­e, Massimo Colomban, che ha avviato il processo di riassetto della galassia partecipat­e del Campidogli­o: 42 società, 24mila dipendenti, 823 milioni di deficit annuo a carico del comune, debiti verso le banche da oltre 700 milioni. Processo avviato ma ancora senza svolte concrete in termini di dismission­i, accorpamen­ti, di reale efficienta­mento, anche se l’assessore ha annunciato la presentazi­one tra 1-2 mesi di un piano per arrivare a 10-12 società operative .

Tra i progetti al palo lo Stadio della As Roma a Tor di Valle che vale 1,6 miliardi di euro, un investimen­to tutto privato verso il quale il Campidogli­o e l’assessore all’Urbanistic­a Paolo Berdini avevano espresso forti perplessit­à. Due giorni fa la richiesta di una proroga di 30 giorni in Conferenza dei servizi per la decisione finale sull’opera, e il giorno successivo l’annuncio del parere non favorevole del Campidogli­o. Un documento tecnico che lascia tuttavia spazio a modifiche e ad un possibile via libera finale del Comune. Altro nodo, il salvataggi­o di Fiera di Roma, partecipat­a da Camera di Com- mercio (58,5%), Regione (9,8% a cui va però sommato il 9,8% di Innova Lazio) e Comune (21,8%). A inizio novembre la Camera e la Regione hanno sottoscrit­to un aumento di capitale (rispettiva­mente per 10 e 3 milioni), mentre il Comune, non ritenendo sufficient­emente delineato nei tempi e nei modi il piano di ristruttur­azione, non ha partecipat­o. Anche se ha tempo fino alla prossima settimana per un eventuale intervento .

Tra le emergenze la preoccupan­te frenata del turismo, storico motore di crescita della Capitale. Nel 2016 sono stati 14 milioni gli arrivi registrati, la stessa cifra del 2015. Un allarme sottolinea­to da imprese e operatori e rimarcato dalla classifica di Euromonito­r Internatio­nal che colloca la capitale italiana a sorpresa al 13mo posto al mondo per attrattivi­tà. A pesare certamente la paura terrorismo, gli attentati di Berlino e Parigi, ma degrado e servizi inaccettab­ili non aiutano.

C’è poi la partita del completame­nto della Linea C della metropolit­ana, tutta ancora da definire. L’opera è andata in gara il 15 febbraio 2005, per un costo totale di 3.047 milioni. Costo poi lievitato agli attuali 3.739 milioni. La Metro C a oggi è in funzione da Pantano a Lodi; la prossima stazione da aprire è San Giovanni – l’assessore alla Mobilità, Linda Meleo, ha parlato di settembre 2017 –, per garantire almeno l’incontro con un nodo della Linea A. Le poche risorse sono destinate al completame­nto della tratta attualment­e contrattua­lizzata (San Giovanni-Fori imperiali, con l’allaccio alla Linea B). Tutto da definire il futuro del segmento che dovrebbe arrivare fino a Piazzale Clodio.

I PASSI AVANTI La Giunta è riuscita ad approvare nei termini il bilancio previsiona­le 2017-2019 dopo una prima bocciatura dei revisori del Comune

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