Dallo Stadio alle partecipate, tutti i fronti economici aperti
pRifiuti, mobilità, Fiera di Roma, Metro C, risanamento di Ama e Atac, rilancio del turismo e dell’immagine della città sono solo alcuni dei dossier ancora aperti sulla scrivania di Virginia Raggi. Questioni urgenti, trascurate da anni, per far ripartire una città paralizzata. A quasi otto mesi dall’insediamento di Raggi, la rissa politica interna al M5S, la raffica di dimissioni di vari assesso- ri hanno reso molto accidentato l’esordio della nuova amministrazione. Tra i passi avanti l’approvazione recente del bilancio previsionale 2017-2019. Un tassello importante arrivato dopo la bocciatura dell’Oref (l’organismo di revisione finanziaria del Comune) ma che lascia aperte tante partite decisive per il futuro della città.
Tra le emergenze il risanamento di Ama, la chiusura del ciclo rifiuti nella Capitale che per anni ha convissuto con la discarica più grande d’Europa, la riorganizzazione degli impianti Tmb (trattamento meccanico biologico) vicini al collasso. Ma è sul fronte trasporti che si registrano i dati più pre- occupanti. Risanare Atac, l’azienda da 11.878 dipendenti, appare un percorso difficilissimo e tutto in salita che fa i conti con un debito da 1,3 miliardi, 439 milioni di rosso nel triennio 2013-2015, la necessità investimenti importanti sul parco macchine. Una sfida avviata dalla Giunta Raggi con il nuovo vertice di Atac e dall’assessore alle partecipate, Massimo Colomban, che ha avviato il processo di riassetto della galassia partecipate del Campidoglio: 42 società, 24mila dipendenti, 823 milioni di deficit annuo a carico del comune, debiti verso le banche da oltre 700 milioni. Processo avviato ma ancora senza svolte concrete in termini di dismissioni, accorpamenti, di reale efficientamento, anche se l’assessore ha annunciato la presentazione tra 1-2 mesi di un piano per arrivare a 10-12 società operative .
Tra i progetti al palo lo Stadio della As Roma a Tor di Valle che vale 1,6 miliardi di euro, un investimento tutto privato verso il quale il Campidoglio e l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini avevano espresso forti perplessità. Due giorni fa la richiesta di una proroga di 30 giorni in Conferenza dei servizi per la decisione finale sull’opera, e il giorno successivo l’annuncio del parere non favorevole del Campidoglio. Un documento tecnico che lascia tuttavia spazio a modifiche e ad un possibile via libera finale del Comune. Altro nodo, il salvataggio di Fiera di Roma, partecipata da Camera di Com- mercio (58,5%), Regione (9,8% a cui va però sommato il 9,8% di Innova Lazio) e Comune (21,8%). A inizio novembre la Camera e la Regione hanno sottoscritto un aumento di capitale (rispettivamente per 10 e 3 milioni), mentre il Comune, non ritenendo sufficientemente delineato nei tempi e nei modi il piano di ristrutturazione, non ha partecipato. Anche se ha tempo fino alla prossima settimana per un eventuale intervento .
Tra le emergenze la preoccupante frenata del turismo, storico motore di crescita della Capitale. Nel 2016 sono stati 14 milioni gli arrivi registrati, la stessa cifra del 2015. Un allarme sottolineato da imprese e operatori e rimarcato dalla classifica di Euromonitor International che colloca la capitale italiana a sorpresa al 13mo posto al mondo per attrattività. A pesare certamente la paura terrorismo, gli attentati di Berlino e Parigi, ma degrado e servizi inaccettabili non aiutano.
C’è poi la partita del completamento della Linea C della metropolitana, tutta ancora da definire. L’opera è andata in gara il 15 febbraio 2005, per un costo totale di 3.047 milioni. Costo poi lievitato agli attuali 3.739 milioni. La Metro C a oggi è in funzione da Pantano a Lodi; la prossima stazione da aprire è San Giovanni – l’assessore alla Mobilità, Linda Meleo, ha parlato di settembre 2017 –, per garantire almeno l’incontro con un nodo della Linea A. Le poche risorse sono destinate al completamento della tratta attualmente contrattualizzata (San Giovanni-Fori imperiali, con l’allaccio alla Linea B). Tutto da definire il futuro del segmento che dovrebbe arrivare fino a Piazzale Clodio.
I PASSI AVANTI La Giunta è riuscita ad approvare nei termini il bilancio previsionale 2017-2019 dopo una prima bocciatura dei revisori del Comune