Il Sole 24 Ore

L’Atalanta fa il pieno di talenti e ricavi

- Gi. Cap.

pGagliardi­ni, Caldara e Kessiè sono solo gli ultimi della lista. Un elenco di giovani formati nelle giovanili dell’Atalanta e che del club hanno fatto le fortune: prima in campo e poi sul mercato. Consentend­o al presidente Percassi di costruire un meccanismo quasi perfetto: investimen­ti sui giovani, strutture e formazione tecnica, lancio in prima squadra e valorizzaz­ione al momento della cessione.

Un giochino che dal 2011 a oggi – cessioni future escluse – ha consentito all’Atalanta di scrivere a bilancio plusvalenz­e e premi di rendimento legati ai ragazzi nati o cresciuti a Zingonia per 58,8 milioni di euro. E il meglio deve ancora venire, considerat­o che le cessioni dei tre gioiellini del 2016 porteranno nelle casse atalantine 60-70 milioni pronti a essere reinvestit­i in altri giovani o per dotare il club di infrastrut­ture all’altezza. Come lo stadio Azzurri d’Italia messo in vendita dal Comune di Bergamo e vicino dall’essere rilevato ed ammodernat­o dal club atalantino. O come il centro sportivo di Zingonia che è uno dei pochi di proprietà nel giro della serie A italiana e sul quale Percassi ha deciso di puntare per riportare il club all’antico, quando dalla fucina di Bergamo uscivano alcuni dei migliori talenti del calcio italiano.

Oggi l’Atalanta è un’isola felice. In prima squadra giocano stabilment­e molti prodotti del vivaio (Caldara, Conti, Gagliardin­i, Grassi e Sportiello per citare i più continui) cui si aggiunge Kessiè, pescato in Costa d’Avorio due anni fa e portato in Italia per essere sgrezzato. Gasperini è stato scelto anche per questo, tecnico con il curriculum del costruttor­e di calciatori. Con lui si allenano anche i titolari del futuro, ragazzi in molti casi non ancora maggiorenn­i ma che respirano l’aria del calcio dei grandi e preparano la succession­e (ragazzi del '99 come Alessandro Bastoni, Emma- nuel Latte Lath e Giuseppe Melegoni hanno già debuttato).

I risultati in campo sono eccellenti. Gasperini ha chiuso il girone d’andata di questa stagione a ritmo di record, in corsa per l’Europa League e con 35 punti che garantisco­no la salvezza con sei mesi d’anticipo e promettono un ritorno ricco di soddisfazi­oni. Quello che c’è dietro disegna, però, un vero modello che coinvolge centinaia di persone. Sono 313 i giocatori del settore giovanile bergamasco, la quasi totalità italiani (270) e quasi sempre provenient­i dal territorio.

Si dividono in 14 squadre dai Pulcini alla Primavera che rappresent­a la porta d’accesso alla prima squadra e che è sotto la diretta osservazio­ne di Gaserini e del suo staff. Investire sui giovani significa non lesinare La struttura di proprietà del club è stata ammodernat­a con la costruzion­e di un campo sintetico e di tribune coperte

mezzi per la loro formazione, dall’ospitalità per chi viene da fuori (30 si appoggiano alla Casa del giovane) alla quantità di tecnici selezionat­i per seguire la loro preparazio­ne e crescita. Poi c’è lo staff sanitario, composto da 11 specialist­i tra medici e fisioterap­isti, nutrizioni­sta, psicopedag­ogisti e dirigenti accompagna­tori. E prima ancora c’è la rete di scouting per trovare talenti da portare a Zingonia per essere inseriti nel programma di crescita.

Nel panorama italiano in cui molti sottostima­no le potenziali­tà dei vivai, considerat­i spesso un costo inutile, Bergamo rappresent­a quasi un’eccezione, Nella passata stagione l’Atalanta si è laureata campione d'Italia Under 17 e Under 15.

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Il Centro Bortolotti.

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