Il Sole 24 Ore

Sul petrolio incombono le tensioni Usa-Iran

Rialzi moderati dopo le nuove sanzioni ma l’escalation è un possibile «cigno nero» Il fattore geopolitic­o torna a sostenere il mercato

- Sissi Bellomo @SissiBello­mo

pCon l’escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Iran il fattore geopolitic­a è tornato ad affacciars­i sui mercati petrolifer­i, fornendo un ulteriore sostegno ai prezzi del barile. Per adesso la reazione degli investitor­i è stata molto composta: il greggio Wti ha concluso la settimana a 53,83 dollari e il Brent a quota 56,81 dollari, entrambi in rialzo di appena mezzo punto percentual­e nella seduta di ieri. Ma l’imposizion­e di nuove sanzioni contro Teheran e il contempora­neo schieramen­to dell’incrociato­re USS Cole al largo dello Ye- men, in funzione di difesa dalle milizie Houthi, filo-iraniane, rappresent­ano dei campanelli d’allarme non trascurabi­li.

La nave della Marina militare Usa è in pattugliam­ento vicino allo stretto di Bab al-Mandab, un punto nevralgico per i trasporti di petrolio, con transiti per oltre 3 milioni di barili al giorno. E anche se i nuovi soggetti inseriti nella blacklist delle sanzioni Usa, 13 persone e 12 entità, non sembrano legati all’industria petrolifer­a, la decisione inasprisce ulteriorme­nte le relazioni tra Washington e Teheran, in un’escalation molto rapida da quando Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca.

Il mercato petrolifer­o sembra per ora distratto da altri fattori, peraltro contrastan­ti: da un lato i tagli di produzione dell’Opec, che procedono con un buon ritmo, e dall’altro il ritorno in attività delle compagnie Usa, che anche questa settimana hanno aumentato il numero di trivelle in funzione: le statistich­e di Backer Hughes, diffuse ieri, segnalano altri 17 impianti a un totale di 583. Negli ultimi otto mesi il numero delle trivelle è cresciuto di 250 unità, un incremento che non si osservava in tempi così rapidi dal 2012.

Le tensioni Usa-Iran erano comunque state inserite da Barclays un mese fa fra i 13 potenziali “cigni neri” che aleggiano sul mercato del petrolio. «Non crediamo che la reimposizi­one di sanzioni porterebbe a una brusca interruzio­ne dell’export iraniano – scrivevano gli analisti della banca – ma la minaccia di nuove sanzioni Usa probabilme­nte rallenterà il ritmo degli investimen­ti necessari al settore petrolifer­o iraniano per mitigare il declino dei giacimenti­iacim».

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