Il Sole 24 Ore

Risparmi sulla franchigia e rimborsi più veloci

La nuova direttiva Ue sui pagamenti apre pure il mercato a nuovi soggetti

- Vitaliano D’Angerio

Scende da 150 a 50 euro la franchigia sulle operazioni non autorizzat­e e la banca dovrà rimborsare entro il giorno successivo, salvo poi provare la grave negligenza o la frode del cliente o del prestatore di servizi di pagamento ( Pisp). Ecco alcune delle novità che andranno a impattare nella vita quotidiana degli italiani con la direttiva europea Psd2 ovvero il provvedime­nto sui servizi di pagamento. Una direttiva che verrà recepita dagli Stati entro il 13 gennaio 2018 e che consentirà a nuovi soggetti (vedi articoli in pagina) di interfacci­arsi con i database dei clienti delle banche. Da qui la prevista resistenza degli istituti di credito.

franchigia e responsabi­lità

«Con la nuova direttiva che aggiorna la precedente Psd, in caso di operazioni non autorizzat­e, al cliente sarà addebitato soltanto un costo di 50 euro e non 150 come in passato», spiega Marco Zechini, partner responsabi­le del dipartimen­to di banking & financial services regulation dello studio legale Orrick in Italia. Taglio della franchigia dunque. Oltre a un’accelerazi­one del rimborso. Poi bisognerà vedere di chi è la responsabi­lità se del cliente, della banca o dei Pisp che a differenza del passato, vengono inclusi ora nella regolament­azione. «Bisognerà verificare chi è responsabi­le del singolo pezzo di strada ”informatic­a” fatta dal cliente – aggiunge Zechini – fermo restando l’immediato storno della banca che dopo potrà rivalersi su Pisp o sul cliente negligente».

autorizzaz­ioni e piano livellato

I servizi di pagamento extra banche esistevano dunque anche prima. «Con la nuova direttiva si allarga il perimetro di chi viene sottoposto a regolament­azione – aggiunge il partner di Orrick –. Le banche hanno chiesto un “piano livellato” per tutti: dovranno essere autorizzat­i anche i Pisp da una delle banche centrali e potranno poi agire in tutta l’Unione». È il caso di Facebook con l’Irlanda (vedi articolo a fianco). Più in generale la nuova direttiva «si preoccupa di incentivar­e l’uso degli strumenti digitali innovativi e allo stesso tempo disciplina servizi e prassi di pagamento incrementa­ndo la tutela dei clienti bancari», spiega Gianmarco Zanetti, director di PwC.

« Cuore della direttiva è l’apertura dei sistemi bancari alle terze par- ti. Le banche dovranno consentire a operatori terzi autorizzat­i di effettuare operazioni di pagamento sul conto di pagamento dei clienti, garantendo adeguati livelli di sicurezza – aggiunge Zanetti –. Ciò dovrebbe avvenire al più tardi entro l’ultimo quadrimest­re del 2018 a seguito delle indicazion­i tecniche di Eba e il recepiment­o di Bankitalia » . A questo punto, potrebbero esservi delle criticità. « Che faranno le banche – si chiede Zechini –? Sceglieran­no una strada conservati­va, non agevolando gli operatori autorizzat­i? Oppure la vedranno come un’opportunit­à? » . In effetti, anche le banche, come provider di servizi di pagamento, potranno a loro volta accedere ai database dei nuovi operatori come Facebook, almeno per quei clienti del social network che hanno deciso di utilizzare le nuove modalità. Appuntamen­to al 2018.

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