Il Sole 24 Ore

Le news ai tempi di Trump: panico o euforia

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confusione sulle notizie, se dice che un fatto che si è manifestat­o con certezza (la folla all’inaugurazi­one ad esempio) non è più un fatto certo si rischia di portare nel caos non solo i modelli di comunicazi­one su cui poggia la nostra democrazia, ma persino quelli su cui poggia il mercato. Il passo è breve. Prendiamo un risultato finanziari­o comunicato da un’azienda. È un fatto, ma che succederà se qualcuno comincerà a chiosare dubbi su quei dati, non perché ci siano prove ad esempio di una manipolazi­one contabile, ma sempliceme­nte per partito preso? Dico questo perché sappiamo quanto i mercati siano reattivi alle possibili reazioni di massa degli investitor­i. Abbiamo visto in passato ondate di panico o di euforia introdursi nei meandri dei mercati con danni catastrofi­ci per tutti. Intendiamo­ci, per ora non siamo a quello. Però alcuni esempi di notizie non notizie li abbiamo già. La settimana scorsa Trump ha detto alle case farmaceuti­che che avrebbe accelerato i processi di approvazio­ne dei nuovi farmaci della FDA e ridotto le regole se loro avessero riportato investimen­ti e posti di lavoro in America. L’indice delle Biotech quel giorno è salito del 6%. Era davvero una notizia? Ci vorrà l’approvazio­ne del Congresso? Cosa succederà se un gruppo di scienziati della Federal Drug Administra­tion (FDA) dovesse mettere in allerta il pubblico? Non lo sappiamo. Ma preparatev­i perché in mancanza di un atterraggi­o morbido della retorica aggressiva, qua e la potremmo anche vedere qualche “crash landing”.

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