Ecco dove si concentra la ricchezza
Tutti gli anni Oxfam – la Ong che persegue l’obiettivo di alleviare la povertà nel mondo, ridurre la disuguaglianza e migliorare le condizioni ambientali e climatiche – pubblica un rapporto sulla disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza. Il risultato su cui il rapporto ha focalizzato l’attenzione e che ha suscitato l’attenzione dei media è un dato sbalorditivo: otto individui posseggono altrettanta ricchezza quanto la metà più povera della popolazione del pianeta. Poiché siamo 7,5 miliardi di persone, un manipolo di uomini possiede, secondo il rapporto altrettanto quanto 3,25 miliardi di confratelli. Nel rapporto dello scorso anno, erano 62 a possedere altrettanta ricchezza quanto la metà più povera del pianeta, da cui la conclusione che la ricchezza sta diventando sempre più concentrata. La conclusione di Oxam è infatti che «La crescita va a vantaggio dei più ricchi mentre il resto della società soffre, in particolare i poveri. La nostra economia deve smettere di remunerare eccessivamente i più ricchi e iniziare a operare a vantaggio di tutti». Il rapporto è stato criticato per un uso un po’ disinvolto dei dati. Alcuni hanno sollevato la giusta obiezione che mentre la ricchezza dei più ricchi è facilmente misurabile, quella della metà più povera della popolazione mondiale no. In effetti non ci sono statistiche affidabili sulla ricchezza neppure nei paesi avanzati ancor meno nei paesi poveri. Queste critiche non cambino la sostanza dei dati. Se lo sia troppo come sostiene Oxfam e quanto uguale debba essere richiede ragionamenti più complessi. In Cina, ad esempio, la disuguaglianza è aumentata di molto ma 700 milioni di cinesi sono usciti dalla povertà. Oxfam persegue con determinazione e successo obiettivi di grande valore sociale. Mantenere una elevata reputazione è importante per una organizzazione di questo tipo. Se i rapporti che Oxfam pubblica e gli argomenti che avanza non sono rigorosi e ancor più se vengono percepiti come distorti intenzionalmente, anche se solo per servire una causa giusta, potrebbe mettere a repentaglio la sua credibilità. Sarebbe un peccato.