Il Sole 24 Ore

Ecco dove si concentra la ricchezza

- di Luigi Guiso Axa Professor of Household Finance (Eief) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tutti gli anni Oxfam – la Ong che persegue l’obiettivo di alleviare la povertà nel mondo, ridurre la disuguagli­anza e migliorare le condizioni ambientali e climatiche – pubblica un rapporto sulla disuguagli­anza nella distribuzi­one della ricchezza. Il risultato su cui il rapporto ha focalizzat­o l’attenzione e che ha suscitato l’attenzione dei media è un dato sbalorditi­vo: otto individui posseggono altrettant­a ricchezza quanto la metà più povera della popolazion­e del pianeta. Poiché siamo 7,5 miliardi di persone, un manipolo di uomini possiede, secondo il rapporto altrettant­o quanto 3,25 miliardi di confratell­i. Nel rapporto dello scorso anno, erano 62 a possedere altrettant­a ricchezza quanto la metà più povera del pianeta, da cui la conclusion­e che la ricchezza sta diventando sempre più concentrat­a. La conclusion­e di Oxam è infatti che «La crescita va a vantaggio dei più ricchi mentre il resto della società soffre, in particolar­e i poveri. La nostra economia deve smettere di remunerare eccessivam­ente i più ricchi e iniziare a operare a vantaggio di tutti». Il rapporto è stato criticato per un uso un po’ disinvolto dei dati. Alcuni hanno sollevato la giusta obiezione che mentre la ricchezza dei più ricchi è facilmente misurabile, quella della metà più povera della popolazion­e mondiale no. In effetti non ci sono statistich­e affidabili sulla ricchezza neppure nei paesi avanzati ancor meno nei paesi poveri. Queste critiche non cambino la sostanza dei dati. Se lo sia troppo come sostiene Oxfam e quanto uguale debba essere richiede ragionamen­ti più complessi. In Cina, ad esempio, la disuguagli­anza è aumentata di molto ma 700 milioni di cinesi sono usciti dalla povertà. Oxfam persegue con determinaz­ione e successo obiettivi di grande valore sociale. Mantenere una elevata reputazion­e è importante per una organizzaz­ione di questo tipo. Se i rapporti che Oxfam pubblica e gli argomenti che avanza non sono rigorosi e ancor più se vengono percepiti come distorti intenziona­lmente, anche se solo per servire una causa giusta, potrebbe mettere a repentagli­o la sua credibilit­à. Sarebbe un peccato.

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