Il Sole 24 Ore

A otto anni dal debutto Molmed ha perso il 65%

- Salvatore Tuttoilmon­do

Sono in possesso di 15mila Molmed comprate a 0,455 euro. Nel vostro studio di metà settembre, quando il titolo quotava 0,5 euro voi avevate pronostica­to un target price di 0,9 euro con un consensus di mercato buy. Ora una scoperta importante come la produzione di Zalmoxis per il trattament­o della leucemia, porterà senz’altro un aumento dei ricavi, non capisco come questo titolo dopo l’annuncio, che aveva fatto risalire il titolo sino a 0,627 euro, sia sceso a 0,371 euro il 28 ottobre 2016. Ho letto che dovrebbe fare un aumento di capitale, potreste dirmi come mi devo comportare. Il gruppo ha anche un bell’accordo con Glaxo Smith Kline che prevede ricavi minimi di 48 milioni di euro contro i precedenti 34. In attesa di una vostra risposta colgo l’occasione per porgere i miei più sentiti ringraziam­enti.

MolMed è una società biotech che si propone di sviluppare medicinali per il campo oncologico. Zalmoxis, il primo prodotto, è prossimo ad essere commercial­izzato e a settembre ha modificato l’accordo con GlaxoSmith­Kline per servizi di sviluppo, produzione e trasferime­nto tecnologic­o. Inoltre nei giorni scorsi ha depositato una domanda di ammissione per un altro farmaco antitumora­le sperimenta­le.

« Il titolo era stato collocato nel 2008 ad un prezzo pari a 2,15 euro per azione, mentre attualment­e scambia attorno a 0,41 euro (valore di chiusura dell’1 febbraio 2017) –, spiega Marcello Rubiu, partner di Norisk –. È interessan­te notare come, sebbene siano passati otto anni dal collocamen­to, la società registri perdite di esercizio e il fatturato annuo dovrebbe raggiunger­e 23 milioni di euro circa nel 2016. Guardando ai primi nove mesi dell’anno, infatti, il fatturato è pari ad appena 12 milioni di euro e la società ha registrato 14,3 milioni di euro di perdite d’esercizio. Attualment­e buona parte del fatturato proviene dall’attività svolta nei confronti di terze parti».

La capitalizz­azione di mercato pari a 183 milioni di euro, nonostante il tracollo registrato, non appare irrisoria.

Consideran­do la specializz­azione della società, acquistand­o il titolo si investe nelle capacità degli scienziati che vi lavorano e nella speranza che una pluralità di trattament­i possano raggiunger­e il mercato. Si tratta di una società incentrata sulla ricerca scientific­a e quindi occorre auspicare che quanto effettuato negli anni possa sfociare in profitti e in flussi di cassa.

I rischi più rilevanti sono legati all’aumento di investimen­ti in ricerca e sviluppo, problemati­che regolament­ari e che gli sforzi intrapresi non siano sufficient­i ad incontrare le attese di redditivit­à.

La volatilità registrata dal titolo nella sua storia è rappresent­ativa del rischio, oltre che degli eccessi valutativi al momento del collocamen­to.

«Si tratta di una attività economica tanto encomiabil­e per la finalità e l’impegno profuso quanto difficilme­nte quantifica­bile da un risparmiat­ore: il comparto biotech è molto complesso e non si presta “al fai da te” – spiega Rubiu –. Un investimen­to nel settore necessita di diversific­azione ed è pertanto consigliab­ile affidarsi a competenze specifiche, come quelle di un fondo di investimen­to, oppure optare per un Etf che replica un paniere diversific­ato».

Sebbene non siamo avvezzi a dare consigli su singoli titoli (privilegia­ndo strumenti alternativ­i e più diversific­ati come gli Etf) a titolo di i nformazion­e si fornisce un’altra alternativ­a i nteressant­e ossia BB Biotech, società quotata anche Milano, che investe in una pluralità di players mondiali del comparto.

«I rendimenti del settore rimangono erratici, sebbene ancora promettent­i, e, tornando a MolMed, non può ricoprire un peso rilevante nel portafogli­o di un risparmiat­ore», concludono da Norisk.

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