Il Sole 24 Ore

Quel libro soci che circola su internet

Veneto Banca, tutti i dati degli azionisti in chiaro senza protezioni sul we b

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Il file è di quelli pesanti: dieci milioni e mezzo di byte. Sono 1.108 pagine in formato Acrobat Reader “navigabile”, dunque con la possibilit­à di fare ricerche e interrogaz­ioni nel testo, e non “bloccata”: le informazio­ni possono essere copiate e incollate su altri file, anche fogli elettronic­i e database. Ogni pagina contiene una tabella di otto colonne e 80 righe. Vi appaiono il codice socio, nominativo, codice fiscale / partita Iva, indirizzo di residenza, Cap, località, provincia, numero delle azioni. È il libro soci di Veneto Banca Spa con il “saldo possessi” al 18 marzo 2016. Questo database che contiene le posizioni di decine di migliaia di italiani non solo non è criptato, ma nemmeno è conservato con le dovute protezioni: il file circola su Internet ed è reperibile con i motori di ricerca.

Nel merito, occorre tornare a quanto stabilito dal Garante per la protezione dei dati personali nella decisione del 26 marzo 2009. In quella data, il Garante per la privacy decise su una segnalazio­ne di un socio azionista di Finmeccani­ca al quale non erano stati messi a disposizio­ne i dati completi (mancavano i recapiti) contenuti nel libro-soci. Il Garante stabilì che gli azionisti di una Spa hanno diritto di conoscere l’indirizzo e i dati degli altri soci, per contattarl­i e poter tutelare i propri legittimi interessi. La legge sulla privacy non limita la conoscibil­ità da parte degli azionisti dei dati personali contenuti nel libro soci e non si pone in contrasto con la trasparenz­a dell’attività societaria. L’interessat­o — in base al diritto d’ispezione garantito dall’ar- ticolo 2422 del Codice Civile — aveva chiesto di consultare e ottenere copia integrale digitale del libro soci, senza che venissero oscurati gli indirizzi, per poter eventualme­nte convocare l’assemblea e di esercitare i diritti di denuncia previsti dalla legge. L’Autorità aveva precisato quanto stabilito in un provvedime­nto del 2000, affermando che la legge sulla privacy non impedisce al socio, nell’esercizio del suo potere d’ispezione, di poter accedere ai dati personali e agli indirizzi degli altri azionisti e ottenere estratti del libro soci «a proprie spese». L’accesso a questi dati, previsto da un obbligo di legge, non richiede il consenso degli altri soci.

Una cosa però è ottenere copia del libro soci, altra cosa è diffonderl­a. Non a caso molti azionisti di Veneto Banca hanno segnalato di aver ricevuto, nei mesi scorsi, comunicazi­oni di vario genere da parte di soggetti che conoscevan­o i loro dati personali. Questi non rien- trano tra i “dati sensibili”, definiti dall’articolo 4 comma d del Decreto legislativ­o 196 del 2003, ma sono comunque dati rilevanti: ad esempio, dal codice fiscale si può risalire a luogo e data di nascita.

Come sia possibile che la riservatez­za delle posizioni finanziari­e e personali di decine di migliaia di persone fisiche e giuridiche sia res nullius non è chiaro. Qualche socio ha evidenteme­nte ottenuto il documento in copia digitale e l’ha poi diffuso sul web: azione la cui liceità è discutibil­e. Va ricordato che il 18 marzo 2016 il Cda di Veneto Banca aveva deliberato di convocare l’assemblea ordinaria dei soci per il 5 maggio successivo per approvare aumento di capitale e quotazione in Borsa. Due mosse che non andarono a buon fine e resero necessario il salvataggi­o da parte di Atlante.

— N. B.

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