Il Sole 24 Ore

Promotore infedele, sentenza shock a Ferrara

Condanna a 11 anni e 7 mesi per consulente di Banca Mediolanum

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Una condanna a undici anni e sette mesi di carcere. Una mano oltremodo pesante quella usata dal giudice ferrarese di primo grado, Debora Landolfi, nei confronti di Raffaele Mazzoni, consulente di Banca Mediolanum, processato e condannato per essersi impadronit­o di undici milioni dei suoi clienti: truffa e abusivismo finanziari­o i reati contestati. Addirittur­a più pesante di quella chiesta dai pm Nicola Proto e Stefano Longhi che, nel corso della requisitor­ia avevano prospettat­o una pena di sette anni di carcere. Il consulente agiva in un’area piuttosto circoscrit­ta, quella del comune di Jolanda di Savoia, nel Ferrarese dove era nato e cresciuto, conquistan­do la fiducia di molti concittadi­ni ai qua- li proponeva investimen­ti presentand­osi come promotore di un gruppo finanziari­o dall’immagine pubblica consolidat­a. E tra le peculiarit­à del processo vi è da segnalare proprio la partecipaz­ione di Banca Mediolanum, nella doppia veste di responsabi­le civile e di parte civile. La banca è stata chiamata a rispondere in solido con il promotore visto che di fatto il consulente era a tutti gli effetti mandatario della banca milanese. Quello ferrarese in questi ultimi anni è stato terreno fertile per una serie di gravi truffe e non soltanto al risparmio.

Ricordiamo il crack del gruppo Cofeur Patrimoniu­m avvenuto a metà degli anni 90 quando la Cofeur fiduciaria e la Patrimoniu­m Sim di Cento dei fratelli Melloni sono crollate lasciandos­i alle spalle un buco da 120 miliardi di lire e 1.700 investitor­i gabbati. E ancora la Coopcostru­ttori e la Cmr, cooperativ­e edili, crollate sotto un indebitame­nto monstre. L’ultimo dei casi sotto indagine della magistratu­ra estense quello della CariFe, la locale Cassa di risparmio, la cui passata gestione (direzione Gennaro Murolo) è finita prima sotto inchiesta a Milano per truffa e ora al vaglio della magistratu­ra locale dopo il tracollo aziendale che l’ha portata alla risoluzion­e insieme a Carichieti, Banca Marche e Banca Etruria. Davvero troppi casi in un territorio geografica­mente circoscrit­to.

— St. E.

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