Il Sole 24 Ore

Fundación Proa: filo diretto per l’arte tra It alia Sud America

Lo scambio tra culture nella programmaz­ione delle mostre

- — M.A.M.

Fundación Proa è un ente senza scopo di lucro promosso dal Gruppo Techint che, insieme alle controllat­e Tenaris, Ternium e Tecpetrol, fornisce il sostegno economico. TenarisDal­mine è anche tra i soci fondatori di GAMeC di Bergamo che da diversi anni collabora con l’istituzion­e argentina anche per la realizzazi­one di mostre tra cui «Arte Abstracto Argentino», un movimento che ha avuto tra i suoi fondatori Lucio Fontana e Tomás Maldonado, o quella più recente «Pop Realismi e Politica. Brasile – Argentina, anni Sessanta», del 2013.

Adriana Rosenberg presiede dal 1996 la Fundación Proa e cura la progettazi­one delle mostre e delle attività culturali. «Per la programmaz­ione culturale il bilancio si aggira sul milione di dollari l’anno – spiega Rosenberg – molto spesso riceviamo fondi da terzi, in particolar­e dalle Ambasciate di altri paesi, che ci aiutano a ottenere concession­i diplomatic­he per la partecipaz­ione di ospiti ai nostri seminari e per le mostre internazio­nali». Il programma culturale della Fundación Proa comprende: «una mostra di un artista storico dell’avanguardi­a del XX secolo, Duchamp, Boetti, Mario Merz, Malevich e Yves Klein, una mostra di arte argentina e latino-americana, che si concentra sul recupero di movimenti trascenden­tali come Concettual­ismo, Pop Art e Spazialism­o nel lavoro di Fontana e ogni due o tre anni presentiam­o una mostra Prehispani­c, in genere dal Messico, paese con cui abbiamo rapporti stretti e dove Tenaris ha una forte presenza». Nella scena artistica del paese: «ci sono ottimi autori – spiega Rosenberg – che superano i confini dell’America Latina e che oggi appartengo­no alla scena internazio­nale, indipenden­temente dalle loro radici. Il mercato dell’arte però è molto piccolo, l’offerta artistica è concentrat­a principalm­ente a Buenos Aires anche se, di recente, si stanno formando circoli di giovani collezioni­sti che fanno leva sui musei per intensific­are il mercato dell’arte. Sono nati anche molti spazi alternativ­i e indipenden­ti nei diversi quartieri di Buenos Aires e in altre città gestiti da curatori e giovani artisti più defilati rispetto alla logica del mercato, impegnati con le nuove tecnologie a produrre opuscoli, libri, cataloghi e mostre» conclude Rosenberg.

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Fundación Proa
Adriana Rosenberg presidente Fundación Proa

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