Il Sole 24 Ore

Banche in crisi: primo via libera alla black list dei debitori

Via libera al decreto - Proroga al 31 maggio per i rimborsi forfettari

- Colombo e Trovati

Via libera in commission­e Finanze del Senato al decreto sulla black list dei debitori delle banche in crisi, nella formulazio­ne che però prevede di pubblicare i profili di rischio e non l’elenco nominativo di chi è in difficoltà nel restituire i prestiti.

Prosegue il lavoro parlamenta­re sulla legge di conversion­e del decreto «salva-risparmio». Sempre in commission­e ieri sera sono stati approvati i correttivi, presen- tati dal relatore del provvedime­nto Mauro Marino (Pd), che rilanciano i limiti ai compensi degli amministra­tori negli istituti oggetto di salvataggi­o pubblico, previsti anche dalle regole Ue. Via libera, infine, all’emendament­o che prevede un maggior coinvolgim­ento del Parlamento attraverso l’obbligo per il governo di trasmetter­e un’informativ­a periodica sull’andamento delle banche oggetto di ricapitali­zzazione precauzion­ale: un impegno, quello scritto nel correttivo, che traduce in pratica l’impegno preso dallo stesso mini- stro dell’Economia Pier Carlo Padoan quando ha illustrato in Senato i contenuti nel provvedime­nto.

In serata disco verde a una riapertura dei termini per accedere al rimborso forfettari­o delle obbligazio­ni azzerate con la risoluzion­e delle vecchie banche Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti: termine rinviato al 31 maggio. Anche oggi giornata importante per il decreto di Natale: sui tavoli della commission­e il correttivo sulle Dta per le banche di credito cooperativ­o e le norme sull’educazione finanziari­a.

Sempre per oggi è attesa l’ultima parola sulla proroga dei termini (scaduti a fine anno) per la trasformaz­ione in Spa delle banche popolari.

A scaldare il dibattito ieri in commission­e è stata soprattutt­o la questione dei «grandi debitori». Il via libera, comunque, è arrivato per il correttivo del relatore che prevede di in- serire nelle relazioni periodiche le informazio­ni su profilo di rischio e merito di credito dei titolari di finanziame­nti i cui debiti in sofferenza arrivano almeno all’1% del totale dell’attivo della banca.

Oggi sarà invece anche il giorno dell’esame per gli emendament­i governativ­i, che ieri non sono arrivati al voto perché mancava il parere della commission­e Bilancio.

Al primo punto ci sono le modifiche le modifiche all’articolo 19, quello che regola gli indennizzi ai titolari di obbligazio­ni subordinat­e del Monte dei Paschi oggetto di burden sharing. Il correttivo limita la possibilit­à di accedere allo scambio che riconosce agli obbligazio­nisti la possibilit­à di ottenere titoli ordinari, quindi più sicuri, a chi ha acquistato i vecchi bond subordinat­i (Upper Tier II) prima del 1° gennaio 2016. Il limite si spiega con il fatto che proprio in quella data sono entrate in vigore in Italia le regole del bail in, che nell’ottica del governo han- no cambiato ex post il grado di rischio dei titoli: questo passaggio consente di definire in automatico il misselling, cioè la vendita di prodotti finanziari non in linea con le caratteris­tiche del sottoscrit­tore, senza inciampare in contestazi­oni da parte delle autorità europee.

Gli emendament­i governativ­i si concentran­o però anche sull’articolo precedente, il 18, precisando i criteri di calcolo del valore delle azioni delle banche che entrano nel processo di ricapitali­zzazione precauzion­ale. Nel caso di banche quotate il valore è determinat­o dall’andamento delle azioni negli ultimi 30 giorni di scambi prima dell’intervento del Tesoro; se le quotazioni però sono state sospese, come accaduto a Monte dei Paschi, il valore sarà uguale al prezzo minore fra quello medio di riferiment­o degli ultimi 30 giorni di quotazione e quello determinat­o dalla procedura per le banche non quotate. In quest’ultimo caso, il prezzo è calcolato in base alla consistenz­a patrimonia­le della società ma anche sulle sue prospettiv­e reddituali, incluse le cessioni di attivi da perfeziona­re con l’intervento dello Stato. Sempre fra i correttivi elaborati dal governo e concordati con Bruxelles va ricordato quello sulle garanzie pubbliche alle emissioni di liquidità: se la garanzia è rimborsata entro i primi due mesi, le banche non saranno tenute a presentare un piano di ristruttur­azione. Salvo sorprese dell’ultima ora, sarà confermato oggi anche il meccanismo che fissa al 15% lo sconto riconosciu­to sulle azioni consegnate ai titolari di bond subordinat­i oggetto di burden sharing, mentre per le nuove azioni che entreranno nel portafogli­o del Tesoro con la ricapitali­zzazione precauzion­ale lo sconto è del 25 per cento.

IL «SALVA-RISPARMIO» Sì ai correttivi che rilanciano i limiti ai compensi degli amministra­tori negli istituti oggetto di salvataggi­o pubblico

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