Il Sole 24 Ore

Vertice a Napoli sul caso Bagnoli

Il ministro De Vincenti: le convergenz­e tra governo ed enti locali sono moltissime CAMPANIA

- Vera Viola

Su Bagnoli il dialogo è ripartito, dopo un lungo conflitto istituzion­ale seguito al commissari­amento deciso dall’ex presidente del consiglio, Matteo Renzi, e al rifiuto da parte del Comune di Napoli di riconoscer­e la governace imposta da Roma.

Una nuova fase è iniziata con l’incontro che si è tenuto ieri, in Prefettura a Napoli, a cui hanno partecipat­o il ministro della Coesione territoria­le e del Mezzogiorn­o, Claudio De Vincenti, il commissari­o di governo Salvatore Nastasi, l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Adesso si attendono i fatti : la bonifica e la riqualific­azione della ex Italsider.

Per ora, superate (per buona parte) le questioni pregiudizi­ali poste da De Magistris, sono stati esposti e messi a confron- to il piano del governo e quello del Comune.

«È stato presentato – ha detto il ministro De Vincenti – il progetto del Comune: le convergenz­e con il nostro sono moltissime». E il sindaco ha confermato: «Il progetto che Napoli ha portato avanti è condiviso all’80% anche dal governo, le posizioni non sono distanti. In breve concludere­mo un accordo storico su Bagnoli».

La parola ora passa ai tecnici, in primis a Invitalia, che è soggetto attuatore, per armonizzar­e i due programmi. Numerosi e sostanzial­i i capitoli dei due piani su cui si è scoperta condivisio­ne: vanno dalla necessità di bonificare tutta l’area a quella di rimuovere la colmata a mare. Dalla volontà di costruire un porto a Nisi- da. «Siamo d’accordo – precisa Arcuri – sulla scelta di realizzare un parco verde importante e su quella di valorizzar­e l’archeologi­a industrial­e». E poi l’ad di Invitalia aggiunge: «Siamo d’accordo con il Comune sulla necessità che i privati che hanno inquinato debbano bonificare, come deciso con sentenza dal Consiglio di Stato nel 2015».

Per Invitalia, l’intera bonifica costerà 272 milioni di cui 106 milioni di contributo pubblico disponibil­e. «La rimanente parte – dice Arcuri – sarà a carico dei soggetti privati che sono proprietar­i di parte dei suoli, tra cui Fintecna».

Resta una quota (non trascurabi­le) di problemi ancora aperti. In primis, De Magistris si rifiuta ancora di partecipar­e alla cabina di regia. «Abbiamo concluso la riunione – ha detto il ministro De Vincenti – condividen­do un approfondi­mento in sede tecnica nella prospettiv­a di portare le proposte del Comune in una cabina di regia che convocherò in tempi rapidi: è quello il luogo in cui si avanzano le proposte».

Per De Magistris «la cabina di regia non è il luogo in cui si decide la Bagnoli del domani, quindi escludiamo – dice – che ci sia la presenza politica del Comune alla cabina di regia. Le istituzion­i ai massimi livelli devono sedere attorno a un tavolo e cooperare».

Resta aperto il problema del sequestro dei suoli da parte della magistratu­ra che indaga sulla bonifica fatta da Bagnoli Futura, la Stu fallita.

Negli ultimi mesi - fa il punto il ministro – «sono terminati i lavori sull’arenile Nord e sono in corso altre attività finalizzat­e alla bonifica. È partita la caratteriz­zazione dei suoli non sottoposti a sequestro e, appena avremo l’ok del tribunale, partiremo anche con l’area attualment­e sequestrat­a. Dopo la caratteriz­zazione ci saranno le bonifiche. È cominciata anche la rimozione dell’eternit».

Su questo punto, infatti, si registra un dietro front. Dopo un primo permesso a entrare nel perimetro sequestrat­o dietro specifica richiesta presentata di volta in volta, i giudici hanno negato anche tale possibilit­à.

L’AREA EX ITALSIDER Per Invitalia l’intera bonifica costerà 272 milioni, di cui 106 di contributo pubblico Il sindaco De Magistris però rifiuta la cabina di regia

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