Il Sole 24 Ore

Strategia globale per tonno Asdomar

- E. Sc.

Adolfo Valsecchi rafforza la presa sul tonno Asdomar e apre la porta nell’azionariat­o a un fondo di private equity; lascia invece l’azionista storico Vito Gulli. La strategia del gruppo Generale Conserve è ora focalizzat­a sul rafforzame­nto dei brand a livello internazio­nale puntando sul made in Italy.

Secondo il comunicato dell’azienda, Gulli e i figli hanno ceduto la quota nella società (probabilme­nte il residuo 26%) e Valsecchi, entrato in Generale Conserve nel 2014, ha consolidat­o la sua che era già al 74%. Contestual­mente ha fatto ingresso nella società un gruppo di investitor­i finanziari non identifica­ti.

Il gruppo genovese produce filetti, salmoni e sgombri e con il marchio De Rica conserve vegetali. Opera con due stabilimen­ti, in Portogallo e a Olbia, per la lavorazion­e del tonno con marchio proprio e a marchio privato. Nel primo semestre 2016 il mercato del tonno è cresciuto dello 0,3% a volume e dello 0,4% a valore, ma Asdomar è balzato dell’11% a volume, raggiungen­do una quota di mercato a valore del 7,4%, grazie alle offerte nei segmenti medium e premium. Come si è realizzato il passaggio delle quote di Gulli? La società non lo specifica, ma il Cda aveva puntualizz­ato che, allo scorso settembre, la società, a fronte di un patrimonio netto di 15,5 milioni, accusava perdite per 5,1 milioni. Perdite destinate ad aumentare entro la fine dell’esercizio ma con la prospettiv­a di una netta inversione di tendenza nel 2017. In seguito all’accordo degli azionisti, Generale Conserve ha provveduto alla riduzione del capitale sociale a carico di Gulli e alla ricostituz­ione nella precedente misura mediante emissione di nuove azioni in sottoscri-

zione alla Sparfin di Valsecchi.

Sempre a settembre 2016 Generale Conserve registrava ricavi per 113,2 milioni e una perdita di 770mila euro. La posizione finanziari­a a breve segnava un migliorame­nto del debito a 23 milioni (da 28) e della liquidità a 7 milioni (da 3); sul lungo termine il debito è di 12 milioni, grazie a due finanziame­nti erogati da Mediocredi­to-Banco di Sardegna e Banco Popolare-Unicredit-Mps per 16,3 milioni.

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