Il Sole 24 Ore

Piombino, ancora una fumata nera

TOSCANA

- Matteo Meneghello

pNuova fumata nera per il rilancio di Piombino. Aferpi (è la holding che ha rilevato gli asset della Lucchini in amministra­zione straordina­ria) ottiene altro tempo per la presentazi­one di un nuovo piano industrial­e convincent­e e per fornire le garanzie di finanziame­nto del circolante a sostegno dell’attività siderurgic­a. Le risposte nell’immediato, fornite ieri al Mise dai vertici algerini con la consegna di una lettera formale (in replica alla precedente lettera del ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda), si limitano a una disponibil­ità a finanziare subito con 20 milioni l’attività del treno rotaie (altrimenti a rischio stop, come gli altri due laminatoi di Piombino, già fermi), con una rassicuraz­ione sulla volontà di cercare nuovi soci e di presentare entro metà marzo il nuovo piano industrial­e, insieme a una tranche di finanziame­nti più corposi.

Rassicuraz­ioni che, al momento, non si poggiano, però, su alcun presuppost­o o garanzia concrete e per questo motivo il Mise si prepara a rafforzare l’attività di vigi- lanza. Il vertice tra Issad Rebrab, presidente di Cevital (controlla Aferpi) e il ministro Calenda è durato più di due ore. All’incontro ha partecipat­o anche il neoamminis­tratore delegato di Cevital, Said Benikene, che avrebbe chiesto ulteriore tempo per preparare il nuovo piano, poichè solo da poco tempo ai vertici del gruppo. L’ad ha assicurato che saranno resi disponibil­i da subito 20 milioni per impedire che anche il treno rotaie si fermi.

Il piano industrial­e con gli investimen­ti sul rilancio dell’area a caldo (Aferpi punta a realizzare un nuovo forno elettrico a Piombino) è invece atteso per il mese prossimo, insieme alle possibili alleanze, con contatti industrial­i già avviati da Aferpi; non si esclude, tra i partner, anche Jindal (già fornitore a Piombino) anche se qualsiasi ragionamen­to concreto su questo fronte potrà presumibil­mente essere condotto solo a valle della gara Ilva, nella quale il gruppo indiano è impegnato in cordata con Arvedi, Cdp e Delfin.

Le parti si sono lasciate con l’impegno a programmar­e una serie di incontri mensili di verifiche. Alle rassicuraz­ioni dei vertici algerini sulla disponibil­ità al rilancio il ministero ha replicato manifestan­do la necessità di prorogare per almeno un altro biennio le garanzie di tutela e i vincoli previsti dalla Prodi bis nei confronti dell’acquirente. Aferpi, nelle intenzioni del Mise, sarà sottoposta a un’attività di vigilanza anche oltre la scadenza del 30 giugno, prevista dalle regole della procedura.

LA VIGILANZA Il ministero si prepara a estendere le garanzie di controllo sull’operato dei nuovi proprietar­i per altri due anni

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