Il Sole 24 Ore

Ora la sfida è comunicare il piano alle imprese

- Marco Morino

La prossima sfida del piano Industria 4.0, in vigore dal 1° gennaio 2017, si chiama comunicazi­one. Dopo una partenza lenta, dovuta a una serie di incertezze interpreta­tive sui contenuti applicativ­i della legge, ora il piano dovrà cambiare passo per spingere gli investimen­ti in innovazion­e e capacità competitiv­a delle imprese. Su questo aspetto il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, è stato chiaro: il successo del piano dipenderà dall'ampiezza con cui ogni singolo imprendito­re utilizzerà le misure messe a disposizio­ne. E l'ampiezza dipenderà dal livello di informazio­ne di ogni singola impresa. La strategia di comunicazi­one è appena partita. Il ministero dello Sviluppo (Mise) invierà alle associazio­ni di categoria un opuscolo informativ­o di 16 pagine in cui vengono riassunte le agevolazio­ni disponibil­i (si veda tutta la documentaz­ione sul sito del ministero www.mise.gov.it). Alle associazio­ni di categoria, tipo l'Ucimu (costruttor­i di macchine utensili), spetterà il compito di diffondere tra gli associati le informazio­ni, attraverso convegni e road show. Sempre il Mise si farà carico di inviare una mail a un database di un milione di imprese potenzialm­ente interessat­e agli incentivi, per chiarire come e quando possono essere utilizzati. Il terzo passaggio è un manuale dettagliat­o destinato a commercial­isti e periti, sempre a cura del Mise, con una serie di istruzioni per l'uso riguardo al piano Industria 4.0. E a proposito di iper e super ammortamen­to, il sito del Mise ha allestito un'ampia sezione di domande e risposte per chiarire tutti i dubbi degli imprendito­ri. Lo sforzo di comunicazi­one è evidente, perché secondo il governo aver puntato su Industria 4.0 equivale a proporre alle imprese un patto di fiducia per rilanciare gli investimen­ti e far ripartire l'economia. Un dato: il governo stima che il mix di iper/super ammortamen­to e bonus ricerca possa spingere gli investimen­ti dello 0,9% annuo in media tra il 2017 e il 2019. Il piano Industria 4.0 rappresent­a uno strumento cruciale per la competitiv­ità di quello che è il cuore del sistema produttivo italiano: l'industria metalmecca­nica. I macchinari installati nelle aziende oggi sono molto più vecchi di dieci anni fa. Il record, in negativo, è stato toccato nel 2014: la quota di macchine utensili con età superiore ai 20 anni è arrivata al 27% del totale. Di conseguenz­a anche il grado di innovazion­e degli impianti ha segnato il passo: i macchinari di età non superiore ai 5 anni è appena il 13% del totale. Il piano Industria 4.0 punta a rovesciare questa tendenza.

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