Il Sole 24 Ore

Demanio, cantieri per 1,4 miliardi

Nel bilancio dell’Agenzia previsti investimen­ti per realizzare 34 «federal building» Reggi: «Centrati gli obiettivi 2016, risorse anche da Inail e Cdp»

- Massimo Frontera

pDalla ni e nuove costruzion­i): dai 16 milioni circa del 2013 e dai 22 milioni del 2015 si è schizzati ai 38,34 milioni del 2016 (consuntivo leggerment­e inferiore ai 42 milioni stimati a novembre scorso). Entro quest’anno la cifra è stimata tra i 45 e i 48 milioni di euro. Il trend, assicura Roberto Reggi sarà in continuo aumento.

Oltre alle risorse che vengono (e che saranno) investite direttamen­te dall’Agenzia, ci sono le robuste iniziative in "pipe line" da parte di Cassa depositi e prestiti, Inail (federal building) e Invimit (fondi immobiliar­i territoria­li e per tipologia. Oltre a contribuir­e all’economia reale, gli investimen­ti serviranno a ridurre la spesa per gli affitti (le cosiddette locazioni passive) di uffici della Pa in immobili privati. Da qui al 2021, il Demanio sti- ma di riuscire a risparmiar­e 200 milioni, grazie al ricollocam­ento degli uffici nei nuovi 20 federal building e nelle 14 nuove Cittadelle della giustizia. «Chieti - sottolinea Reggi - sarà la prima città a “locazione passiva zero”». Nel capoluogo abruzzese è partito infatti il primo progetto di federal building. Delle 34 operazioni, nove sono “in corso” (per un investimen­to di 339,9 milioni), 11 sono "in progettazi­one" (per 383,1 milioni). Sono "in progettazi­one" anche le 14 cittadelle della giustizia (per 400 milioni).

Continuano anche le valorizzaz­ioni. «Quest’anno - ha annunciato Reggi - lanceremo il terzo bando per i fari». Un altro fronte di intervento sarà quello delle piste ciclabili di interesse nazionale, finanziate dal ministero delle Infrastrut­ture: «Insieme agli enti locali cercheremo il modo di valorizzar­e immobili che si trovano lungo il percorso», assicura Reggi.

Si apre poi un altro fronte. «Al Demanio - informa Reggi - è stato affidato un piano per la messa in sicurezza sismica, oltre che per l’efficienza energetica, che riguarda tutti gli immobili dello Stato in uso alle amministra­zioni pubbliche, per oltre 34 milioni di metri quadrati».

Anche le alienazion­i andranno avanti, anche se non saranno più la priorità. Ieri non sono state date cifre, ma resta la previsione di 50 milioni fatta nel novembre scorso (si veda «Il Sole24 Ore» del 20 novembre), cui si aggiungono le vendite stimate in 700 milioni di immobili di proprietà di enti locali.

A grande richiesta è stato anche riaperto il termine per il federalism­o demaniale: già 571 comuni hanno chiesto 2.390 beni statali sul loro territorio.

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