Milano chiede più aiuti a Roma
p «Se è vero che Roma sostiene dei costi in quanto Capitale politica del paese, Milano ne è la capitale economica e come tale sostiene elevate prestazioni. Quindi andrebbe riconosciuto a Milano questo ruolo». È il messaggio che l’assessore al Bilancio Roberto Tasca invia al governo. Il 23 febbraio il consiglio comunale dovrebbe approvare un bilancio previsionale con 75 milioni di tagli per il 2017, con l’obiettivo di cominciare a riflettere per il 2018 anche della revisione delle tariffe dei servizi sociali sulla base del criterio della progressività.
Il compito è dunque mantenere gli stessi livelli di servizi riuscendo a far quadrare i conti. Ma non solo: la sfida della città, ricorda Tasca, è anche mantenere gli impegni sul piano internazionale, fatto che meriterebbe più attenzione da parte del mondo politico: «Per fare qualche esempio, Milano sta per proporsi come candidata per ospitare l’Agenzia europea del farmaco, sta per realizzare uno dei più importanti centri di ricerca sul genoma con lo Human Technopole, e deve quindi mantenere alto il suo livello di trasporti, di servizi, di scuole».
Da ricordare che l’eventuale arrivo dell’Ema a Milano comporterebbe il trasferimento di circa 900 addetti, a cui si aggiunge un indotto di 100mila visitatori all’anno. Il dossier di candidatura verrà presentato dal governo a Bruxelles a fine marzo, prima del consiglio europeo di aprile,e già a giugno potrebbe essere presa una decisione dall’Ue.
Il pro memoria è indirizzato a Palazzo Chigi. La questione è economica e politica. Dal punto di vista delle risorse finanziarie, più che una richiesta esplicita di denaro, i vertici del Comune di Milano sottolineano la necessità di avere maggiore flessibilità nella gestione del debito: «Considerando la solida struttura della contabilità comunale, i conti in regola e le partecipate che garantiscono ogni anno dai 60 ai 90 milioni di dividendi, possiamo ritenere che Mi-
LA RICHIESTA Dall’assessorato al Bilancio l’elenco delle necessità: supporto per le sfide internazionali e flessibilità per la gestione del debito
lano abbia un debito sostenibile, che possa essere cioè mantenuto stabile con il “roll over” - spiega l’assessore Tasca -. Non c’è necessità per noi di ridurre costantemente la spesa ogni anno per estinguere l’indebitamento. Già questo sarebbe un valido accorgimento da parte del governo». Inoltre, viene ricordato, Milano contribuisce con 120-130 milioni all’anno al fondo perequativo nazionale.
Poi ci sono le decisioni politiche. Tasca ad esempio ricorda che in altre città europee, come Vienna, «ci sono uffici per l’accoglienza e gli espatri in cui si forniscono tutte le informazioni sul livello delle scuole internazionali, sulle infrastrutture, sul funzionamento della città. A Milano non c’è ancora».