Il Sole 24 Ore

Ericsson annuncia 400 esuberi

- Andrea Biondi

pIn arrivo nuovi tagli in Ericsson Italia. A lanciare l’allarme sono stati i sindacati dopo un incontro con l’amministra­tore delegato Nunzio Mirtillo. In previsione, stando a quanto riferiscon­o fonti sindacali ci sono 400 esuberi, poco meno del 10% della forza lavoro attualment­e impiegata nelle sedi italiane del gruppo svedese.

Ericsson affida il suo commento a una nota: «Ieri (lunedì 6 febbraio, ndr.), in occasione dell’incontro annuale tra Ericsson Italia e le organizzaz­ioni sindacali, l’azienda ha comunicato la necessità di adeguare le operazioni agli attuali volumi di business. Tutti i dipendenti sono stati informati di conseguenz­a. Come previsto dalla normativa vigente, l’azienda aprirà un tavolo di confronto con le organizzaz­ioni sindacali per valutare la situazione attuale».

L’azienda non dichiara ufficialme­nte numeri che invece, stando alle ricostruzi­oni, sarebbero stati detti ai sindacati.

In questi 400 esuberi rientrereb­bero anche circa 150 posizioni dei precedenti 322 esuberi individuat­i. Per questi, azienda e sinda- cati avevano concluso le trattative a metà settembre con un mancato accordo, ma anche con l’impegno della stessa azienda a non fare licenziame­nti fino a fine ottobre. In realtà si è andati oltre quella data. Ora però Ericsson avrebbe aggiunto altri numeri, motivando questa crisi, sempre a quanto riferiscon­o i sindacati, con la perdita della commessa per la costruzion­e e gestione della nuova rete di Wind Tre. La neonata società comparteci­pata al 50% da Vimpelcom e Ck Hutchison ha scelto la cinese Zte. Ericsson però finora gestiva in toto (managed services) la rete di 3 Italia. Questo ha aperto un problema che, secondo fonti di mercato, potrebbe portare entro fine anno a ulteriori esuberi oltre ai 400 di cui si è iniziato a parlare. Una via d’uscita potrebbe stare nelle 2.500 assunzioni promesse da Zte in Italia per dar corso alla sua attività. È già successo in Germania. Ma automatism­i in questo senso, almeno al momento, non se ne possono prevedere.

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