Ericsson annuncia 400 esuberi
pIn arrivo nuovi tagli in Ericsson Italia. A lanciare l’allarme sono stati i sindacati dopo un incontro con l’amministratore delegato Nunzio Mirtillo. In previsione, stando a quanto riferiscono fonti sindacali ci sono 400 esuberi, poco meno del 10% della forza lavoro attualmente impiegata nelle sedi italiane del gruppo svedese.
Ericsson affida il suo commento a una nota: «Ieri (lunedì 6 febbraio, ndr.), in occasione dell’incontro annuale tra Ericsson Italia e le organizzazioni sindacali, l’azienda ha comunicato la necessità di adeguare le operazioni agli attuali volumi di business. Tutti i dipendenti sono stati informati di conseguenza. Come previsto dalla normativa vigente, l’azienda aprirà un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per valutare la situazione attuale».
L’azienda non dichiara ufficialmente numeri che invece, stando alle ricostruzioni, sarebbero stati detti ai sindacati.
In questi 400 esuberi rientrerebbero anche circa 150 posizioni dei precedenti 322 esuberi individuati. Per questi, azienda e sinda- cati avevano concluso le trattative a metà settembre con un mancato accordo, ma anche con l’impegno della stessa azienda a non fare licenziamenti fino a fine ottobre. In realtà si è andati oltre quella data. Ora però Ericsson avrebbe aggiunto altri numeri, motivando questa crisi, sempre a quanto riferiscono i sindacati, con la perdita della commessa per la costruzione e gestione della nuova rete di Wind Tre. La neonata società compartecipata al 50% da Vimpelcom e Ck Hutchison ha scelto la cinese Zte. Ericsson però finora gestiva in toto (managed services) la rete di 3 Italia. Questo ha aperto un problema che, secondo fonti di mercato, potrebbe portare entro fine anno a ulteriori esuberi oltre ai 400 di cui si è iniziato a parlare. Una via d’uscita potrebbe stare nelle 2.500 assunzioni promesse da Zte in Italia per dar corso alla sua attività. È già successo in Germania. Ma automatismi in questo senso, almeno al momento, non se ne possono prevedere.