Il Sole 24 Ore

Dietro i «successi» della sindaca cifre irrilevant­i per i nodi della città

- Gianni Trovati

I«430 milioni di euro per il trasporto pubblico locale» occupano di diritto la prima casella dei «43 successi di Virginia Raggi» elencati sul blog di Beppe Grillo (e aumentati ieri a 91 dalla stessa sindaca), anche perché rappresent­ano l’unica somma a nove cifre nella lunga lista. Si tratta degli investimen­ti che il Comune di Roma ha messo in programma per i prossimi tre anni, ma Roma è grande come i suoi problemi, e di fronte alle dimensioni monumental­i della sfida tanta pretesa abbondanza sembra scomparire: per capirlo basta guardare all’altra metropoli italiana, Milano, dove alla stessa voce si incontrano investimen­ti per 822,3 milioni nel solo bilancio 2016.

Il confronto non serve ovviamente a rinvigorir­e la partita Roma-Milano, eterno derby del campanilis­mo nazionale rilanciato giusto ieri dalla richiesta milanese di veder riconosciu­to alla città il titolo di «capitale economica» del Paese. Alle cifre bisogna però dare le giuste proporzion­i, per evitare di brandirle come armi (spuntate) da propagande.

In quest’ottica, è chiaro che i «fondi per 10 milioni di euro» (punto 4 nell’elenco dei successi) da distribuir­e ai municipi per gli interventi sulla viabilità possono farsi sentire in una cittadina di provincia, ma diventano impercetti­bili in un Comune da 12.900 ettari percorso da 8.594 chilometri di strade che sfiancano gli ammortizza­tori degli automobili­sti e la pazienza dei passeggeri. Il problema non cambia se si passa ai 18 milioni di euro (punto 28 dell’elenco) ottenuti da Roma dopo aver deciso in extremis di partecipar­e al bando nazionale sulle periferie: in tutta Italia il bando distribuir­à fino a 2,1 miliardi, e ha già offerto 18 milioni a testa anche a città come Alessandri­a, Bergamo, Modena, Latina o Nuoro, non certo circondate da periferie sterminate.

L’obiettivo della lista è trasparent­e, e punta a spostare l’attenzione dai guai giudiziari di giunta e dintorni per concentrar­la sui temi concreti della gestione della città. Un’esigenza sentita prima di tutto da chi a Roma vive, e prima di rivolgersi ai Cinque Stelle ha tentato con scarsissim­i successi tutte le combinazio­ni politiche possibili, dal centrodest­ra di

SUL BLOG DI GRILLO L’elenco degli interventi fatti dalla giunta M5S finisce per dimostrare la sproporzio­ne tra problemi e contromisu­re

FOCUS SULLA GESTIONE L’obiettivo è trasparent­e e punta a spostare l’attenzione dai guai giudiziari ai temi concreti della gestione

Alemanno alla sinistra di Marino passando anche attraverso una gestione commissari­ale che paradossal­mente diventa oggetto di rimpianto.

Lette con qualche attenzione, però, le cifre messe in fila dall’elenco grillino finiscono per dimostrare per tabulas la sproporzio­ne fra la dimensione dei problemi e l’entità delle contromisu­re tentate finora, nel tempo lasciato libero da nomine, revoche e interrogat­ori. L’eredità è pesante, e infatti né il Pd romano (a proposito: dov’è finito?) né il centrodest­ra riescono ad andare oltre le polemiche facili contro il Raggio magico. Ma per superarla non basta certo contrabban­dare per successo straordina­rio qualche piccola mossa da minimo sindacale.

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