FinecoBank, 2016 da record: l’utile sfiora i 212 milioni
La cedola sale a 28 centesimi
Bilancio da primato per FinecoBank, che ha chiuso il 2016 con un utile netto di 211,8 milioni di euro e in rialzo del 10,9% rispetto all’esercizio precedente già da record.
pBilancio da primato per FinecoBank, che ha chiuso il 2016 con un utile netto di 211,8 milioni di euro e in rialzo del 10,9% rispetto all’esercizio precedente già da record. «Il miglior anno di sempre», come lo ha definito l’amministratore delegato Alessandro Foti, che permetterà alla banca diretta multicanale del gruppo UniCredit di distribuire ai propri soci un dividendo di 28 centesimi per azione (il 10% circa in più rispetto alla cedola 2015, per un pay-out confermato all’80%).
«I nostri risultati sono in crescita costante e mostrano un li- vello di volatilità fra un trimestre e l’altro davvero limitato, merito del nostro modello di business che è in grado di affrontare con successo anche le fasi più complesse», ha spiegato Foti a Il Sole 24 Ore, sottolineando che «una crescita caratterizzata da grande sostenibilità rappresenta un grande valore per un investitore che tipicamente ha un orizzonte temporale di lungo termine». Gran parte del risultato di Fineco si lega a una raccolta che ha superato i 5 miliardi di euro nel 2016 e che è proseguita anche a gennaio con un risultato netto di 265 milioni, grazie anche all’acquisizione di 11.880 nuovi clienti che ha portato il numero totale a quota 1,127 milioni (+7% negli ultimi 12 mesi).
Nel dettaglio, l’utile netto rettificato in base alle poste non ricorrenti (fra cui i proventi per 10,3 milioni della vendita della partecipazione in Visa Europe) è stato pari a 200,7 milioni ed è il risultato di una crescita del margine di intermediazione per 559,1 milioni (+2,7%) ben distribuita fra le tre aree di Business della banca (Investing, Brokerage e Banking), ma anche di un controllo dei costi operativi, che nel 2016 sono scesi del 2,6% a 226,4 milioni (42% dei ricavi rettificati per le poste non ricorrenti). Alla fine dello stesso periodo le masse complessive sono cresciute del 9% a 60,2 miliardi (22,2 miliardi sul segmento private), mentre il patrimonio netto si è attestato a 681,3 milioni (+7,7%)e il Cet1 ratio si è collocato al 22,94 per cento.
Se il 2016 si era concluso con il ritorno di Fineco sul mercato dei mutui (con un obiettivo di erogazione di 400-500 milioni annui che Foti si sente di confermare dopo i primi mesi di ritorno sull’attività) e un rilancio sul segmento dei prestiti personali, il nuovo anno sarà all’insegna dell’espansione verso la Gran Bretagna. «In primavera sbarcheremo su un mercato grande, competitivo ma con qualche inefficienza, nel quale contiamo di farci spazio grazie ai nostri prodotti one step solution e ai conti multivaluta che ci permetteranno di puntare sulla clientela estera e sugli oltre 500mila italiani che risiedono a Londra», conferma l’a.d., che sottolinea come i costi dell’operazione «siano vicini allo zero».
Più in generale lo sviluppo, per un 2017 che si è aperto «con dati solidi sulla raccolta, in particolare per la qualità dei nuovi flussi nei nostri servizi di advisory evoluti», si confermerà all’insegna della «crescita organica», alla quale è dovuto il 70% circa degli utili 2016. Nell’Assemblea ordinaria e straordinaria convocata l’11 aprile gli azionisti di Fineco saranno chiamati anche a deliberare sulla nomina del Cda e sull’aumento di capitale gratuito mediante emissione di azioni ordinarie da assegnare ai dipendenti.
RISULTATI IN CRESCITA Accelera la raccolta che ha superato i 5 miliardi di euro e che ha continuato a correre anche a gennaio con un risultato netto di 265 milioni