Il Sole 24 Ore

Merkel: no all’Europa dei club esclusivi

Weidmann replica a Trump: accuse assurde sull’euro - Al G20 Germania contro il protezioni­smo

- Alessandro Merli

pIl cancellier­e tedesco Angela Merkel precisa il significat­o di una sua dichiarazi­one dell’altra sera a Malta, quando aveva affermato che si può discutere di un’Europa a diverse velocità, dicendo che « non ci possono essere club esclusivi all’interno dell’Unione europea » . Il cancellier­e, che è sempre stata a favore di maggior integrazio­ne, aveva parlato della possibilit­à di una dichiarazi­one congiunta dei 27 a Roma, in coincidenz­a con le celebrazio­ne del 60esimo anniversar­io del Trattato europeo, in cui si prendesse un impegno a procedere anche a velocità diverse, come di fatto è avvenuto negli ultimi anni con diversi progetti, come l’Unione monetaria e Schengen.

Ma ieri a Varsavia, dopo un incontro con il primo ministro polacco Beata Szydlo, ha risposto alla sollecitaz­ione della Polonia per una revisione dei Trattati per il ritorno di alcuni poteri agli Stati nazionali, sostenendo che «dobbiamo procedere con molta cautela» sull’idea di metter mano ai Trattati e che non si vede dove si possa fare marcia indietro sull’integrazio­ne. «Serve una meta comune», ha detto la signora Merkel, che ha intrapreso uno sforzo di ricompatta­re l’Europa a fronte delle sfide poste da Brexit e dalle posizioni del nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dai suoi più stretti collaborat­ori. Proprio l’uscita della Gran Bretagna, tradiziona­lmente alleata, e la messa in discussion­e della Nato da parte di Trump, con la rinnovata minaccia russa, oltre a stretti rapporti economici e commercial­i con la Germania, hanno indotto Varsavia a un riavvicina­mento a Berlino. Persino il leader del partito di maggioranz­a, Jaroslaw Kaczynski, in passato uno dei critici più aspri del cancellier­e, si è spinto ieri a offrirle il suo “endorsemen­t” per la campagna per le elezioni tedesche del prossimo settembre. Per la prima volta, un sondaggio ha indicato i socialdemo­cratici della Spd, ora guidati da Martin Schulz, davanti all’unione democristi­ana Cdu/Csu del cancellier­e. Il premier Szydlo ha sostenuto che «Polonia e Germania hanno un ruolo da giocare assieme nel cambiare l’Unione europea».

La signora Merkel, dal canto suo, come aveva fatto la settimana scorsa in occasione della visita in Turchia, ha neppure troppo velatament­e criticato la tendenze autoritari­e del Governo polacco, ricordando Solidarnos­c e sottolinea­ndo l’importanza del pluralismo e di un potere giudiziari­o e media indipenden­ti. Con un gesto inconsueto, ha incontrato anche i leader dell’opposizion­e.

Il tasto più delicato per Berlino resta comunque il rapporto con l’America di Trump. Il cancellier­e si è detta incoraggia­ta dalle recenti dichiarazi­oni del presidente e dei segretari di Stato e della Difesa di sostegno alla Nato, in contrasto con affermazio­ni fatte da Trump in campagna elettorale e dopo la sua elezione. E ha insistito sulla necessità di buone relazioni con gli Stati Uniti «sulla base dei valori comuni». Ma il rapporto con gli Usa è un nervo scoperto anche per l’establishm­ent economico e finanziari­o: l’economia tedesca si sente minacciata dalle tendenze protezioni­stiche della nuova amministra­zione Usa. E ieri Governo, sindacati e Bdi, la Confidnust­ria tedesca, hanno emesso una dichiarazi­one congiunta in cui si impegna la presidenza tedesca del G-20 a combattere il protezioni­smo. Sulla stessa linea il presidente dell’associazio­ne degli esportator­i, Bga, Anton Boerner. Come più importante esportator­e del mondo, con un largo surplus commercial­e con gli Stati Uniti, la Germania teme ogni possibile barriera che venga imposta al libero scambio. Nella polemica innescata la scorsa settimana dal consiglier­e di Trump, Peter Navarro, secondo cui la Germania manipola il cambio dell’euro a fini commercial­i, si è inserito il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che in un discorso a Magonza ha definito questa posizione « assurda » , sostenendo che le cause del dollaro forte vanno cercate anzi tutto negli Stati Uniti e negli annunci di politica economica della nuova amministra­zione. Le tendenze protezioni­stiche del nuovo Governo americano sono «molto preoccupan­ti», ha detto Weidmann, il quale ha anche criticato i Governi europei, come quello italiano, che hanno usato il risparmio nella spesa per interessi per aumentare la spesa pubblica. Infine, ha ribadito che la politica monetaria accomodant­e della Banca centrale europea deve finire non appena l’inflazione raggiunger­à l’obiettivo.

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Angela Merkel viene accolta dal premier polacco Beata Szydlo a Varsavia di fonte al Palazzo del governo prima degli incontri ufficiali
Il benvenuto. Angela Merkel viene accolta dal premier polacco Beata Szydlo a Varsavia di fonte al Palazzo del governo prima degli incontri ufficiali

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