Enel migliora l’Ebitda e conferma i target Ricavi a quota 70,6 miliardi
Il gruppo chiude il 2016 con r icavi in calo a 70,6 miliardi e un Ebitda ordinar io in crescita dell’1,3% a 15,2 miliardi di euro Il ceo Starace: bilancio solido con Ebitda sopra attese malgrado l’effetto cambi sfavorevole
pEnel chiude l’ultimo esercizio del mandato di Francesco Starace migliorando l’Ebitda rispetto agli obiettivi annunciati al mercato. Si tratta di 200 milioni in più per l’Ebitda ordinario (al netto dunque delle partite straordinarie), con un risultato di 15,2 miliardi (+1,3% sul 2015) rispetto ai 15 miliardi annunciati, ma considerato il contesto di mercato e l’effetto negativo dei cambi non è un risultato trascurabile. A trainare i numeri del preconsuntivo 2016, approvato ieri dal cda, sono state in particolare le attività in America Latina, con il miglioramento su mercati come Cile, Colombia e Argentina. In quest’ultimo paese, proprio una settimana fa è stata approvata una riforma della regolazione (che incide in particolare favorevolmente sulle tariffe di distribuzione) confermando quanto aveva promesso il management della società in occasione dell’aggiornamento del piano industriale, lo scorso novembre a Londra. Anche il mercato retail in Italia e Spagna continua a dare risultati in crescita. Ha inciso anche l’azione di efficienza sui costi; nel 2016 sono stati contabilizzati i primi effetti della riorganizzazione societaria in Sudamerica che ha portato risparmi per 190 milioni.
«Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel 2016 che sono una conseguenza dell’ottima implementazione della nostra strategia - ha commentato l’ad Starace -. In particolare l’Ebitda ordinario si attesta al di sopra della attese di mercato e del target annunciato lo scorso novembre a dispetto del contesto macroeconomico sfidante. La cre- scita nelle rinnovabili, l’efficiente gestione dei costi, i buoni margini realizzati in America Latina e la positiva evoluzione del settore retail nei mercati maturi hanno permesso di contrastare la contrazione dei ricavi e l’effetto cambi sfavorevole. I solidi risultati dell’esercizio 2016 ci permettono di confermare i target di piano, continuando nell’implementazione della nostra nuova strategia per gli anni 2017-2019».
L’Ebitda, che include anche gli effetti delle partite straordinarie nel 2016 come le plusvalenze per la cessione di Gnl Quintero, Hydro Dolomiti e altre minusvalenze su progetti idrici, è pari a 15,3 miliardi (invariato sul 2015)
I ricavi ammontano a 70,6 miliardi di euro, in diminuzione del 6,7% rispetto ai 75,7 miliardi di euro del 2015. Pesano minori ricavi da vendite di energia elettrica nei mercati maturi, la riduzione delle vendite di energia generata (per effetto anche del deconsolidamento della società slovacca Slovenské elektrárne, nel mese di luglio 2016), delle minori attività di trading di energia elettrica, dei minori ricavi conseguenti alle tariffe di distribuzione applicate in Italia e dell’effetto cambi negativo, registrato in particolare nei paesi dell’America Latina.
Il mercato ha apprezzato i risultati annunciati ieri e il titolo Enel ha segnato un rialzo dell’1,4 per cento a 4,03 euro.
Un lieve discostamento sul target annunciato è stato registrato anche sull’indebitamento netto: nei mesi scorsi era stato annunciato un miglioramento di 1 miliardo, da 38,2 a 37,2 miliardi (in particolare anche per l’effetto di minori esborsi per il riassetto in America Latina)attesi per fine anno. L’esercizio è stato chiuso un debito netto di 37,6 miliardi, più che altro per una variazione dei tassi di cambio a fine anno, in particolare per sterlina e dollaro, disallineata rispetto alle assunzioni di piano. Si tratta, in ogni caso, di un effetto contabile.
IL CONTESTO Spingono i risultati l’America Latina, le rinnovabili e il mercato retail in Italia e Spagna. In Argentina varato un sistema di tariffe più favorevole
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