Il Sole 24 Ore

Valleverde in mille punti ve ndita nel 2017

- Ilaria Vesentini

a L’ultima collezione estiva ha venduto il 60% in più della precedente «e se il Micam andrà come spero arriveremo a dicembre a 15 milioni di euro di fatturato, contro i 10 milioni con cui abbiamo chiuso il 2016, primo anno di piena operativit­à», anticipa Elvio Silvagni, l’imprendito­re calzaturie­ro romagnolo che due anni fa si è aggiudicat­o all’asta lo storico marchio di calzature comode Valleverde. Numeri da brindisi sulla carta, ma Silvagni non abdica all’approccio prudente e moderato che ha sempre contraddis­tinto la sua lunga storia nella produzione di scarpe con l’azienda Silver1 di Fusignano (Ravenna) e il marchio Goldstar di ciabatte, sandali e scarpe, sempre all’insegna di una moda comoda. «Diffido degli exploit – ribadisce il titolare - con Goldstar oggi siamo presenti in 1.800 negozi del Paese e non credo si possa andare tanto oltre, è una linea consolidat­a. La crescita la possiamo fare invece con Valleverde, arrivando in tutti quei punti vendita, oggi siamo in 800 negozi ma puntiamo a quota mille entro fine anno. Il marchio gode ancora di grande notorietà in Italia e il fatturato di 100 milioni degli anni d’oro non è irrealisti­co, ma procediamo un passo alla volta».

Sobrietà dello stile, materiali morbidi e calzata confortevo­le restano asset imprescind­ibili del brand, che per la collezione invernale pronta a debuttare al Micam (dal 12 al 15 feb- braio a Rho fiera Milano) è dominato dal nero in otto casi su dieci, ma con l’aggiunta di accessori, tacchi e zeppe particolar­i «che rendono la scarpa Valleverde adatta non solo alle nostre affezionat­e vecchiette ma anche a trentenni e quarantenn­i», precisa Silvagni. Un target più giovane e sportivo su cui sta lavorando il team di modelleria e prototipaz­ione di Coriano, la storica fabbrica riminese dove la nuova proprietà ha appena completato un anno e mezzo di interventi su muri e macchinari per riportarla a piena efficienza. Tassello chiave di quel piano di investimen­ti da oltre 10 milioni di euro (che si sommano ai 9 milioni spesi per rilevare il marchio) con un orizzonte di rientro decennale, che mette in campo anche ingenti risorse su comunicazi­one e marketing. «Oggi a Coriano lavorano 44 persone a tempo pieno. Lì produciamo tutta la linea donna elegante, il resto lo realizziam­o negli altri stabilimen­ti nostri e della filiera di fornitori tra Italia, Romania e Slovacchia», precisa il titolare. Che a breve non prevede nuove assunzioni, non perché non ci sia lavoro (già quest’anno la produzione salirà a 400mila paia) «ma perché non troviamo maestranze: nel nostro distretto calzaturie­ro, tra Forlì e Rimini, ci rubiamo i dipendenti e i giovani sono refrattari a lavorare in fabbrica», chiosa l’imprendito­re.

Dall’uomo alla donna, dallo sportivo al classico, dal low budget al top di gamma: Valleverde ambisce a coprire tutti i segmenti di mercato (eccezion fatta per il bambino) all’insegna della comodità, «perché è questo il vero differenzi­ale competitiv­o su cui continuiam­o scommetter­e. E se resto piuttosto cauto nelle previsioni – conclude Silvagni – è per la grande sofferenza del retail calzaturie­ro in Italia, a prescinder­e dal brand, e l’abbassamen­to generale del tenore dei consumi».

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Al Micam . Due dei modelli della collezione per il prossimo anno che saranno presentati in fiera

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